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Recensioni con immagini
Geniale
Ribaltato e rivoluzionato il modo di raccontare la scuola, la Dabos ha sfornato una chicca sublime. Narrazione a mio avviso stupefacente, merita tutto il tempo impiegato per leggerlo e credo sia impossibile non lasci qualcosa.
Recensioni migliori da Italia
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Recensito in Italia il 22 giugno 2023
Ribaltato e rivoluzionato il modo di raccontare la scuola, la Dabos ha sfornato una chicca sublime. Narrazione a mio avviso stupefacente, merita tutto il tempo impiegato per leggerlo e credo sia impossibile non lasci qualcosa.
Immagini presenti nella recensione
Recensito in Italia il 21 ottobre 2023
Recensito in Italia il 15 agosto 2023
Come target, vista l'età dei protagonisti dovrebbe essere un middlegrade ma i temi trattati e soprattutto il modo in cui vengono "esposti" sarebbero più adatti a degli adulti o al massimo ad un pubblico youngadult che comprenderebbe meglio tutte le implicazioni e i messaggi sottintesi.
Devo ammettere che quando ho scoperto che doveva uscire un'altro lavoro di Christelle Dabos ero molto emozionata e gasata perché ho adorato la saga de "L'Attraversaspecchi" quindi le mie aspettative erano alle stelle ma poi, leggendo la trama di questo romanzo e le prime recensioni non proprio entusiastiche, mi sono smontata e sono arrivata alla lettura senza particolari speranze. Forse proprio per questo "Qui, solo qui" ha saputo stupirmi in positivo e pur non rientrando tra le migliori letture del 2023, l'ho trovato sì un libro particolare, strano, disturbante, ma anche un racconto scritto magistralmente che sa trattare temi importanti come il bullismo e l'incapacità degli adulti di porvi un freno anche minimo.
In questo libro veniamo a conoscenza dei punti di vista di quattro adolescenti emarginati o che si sentono semplicemente inadatti ad affrontare la difficile, ma anche a volte violent@, vita scolastica delle medie perché iniziano ad essere vittime di bullismo e ingiustizie a volte anche dagli stessi professori.
Mi ha dato molto fastidio la connivenza degli adulti, soprattutto degli insegnanti, nei confronti degli alunni prepotenti e bulli, anche davanti ad atti tremendamente violenti o pericolosi.
Questo libro è un concentrato di angherie e cattiverie gratuite e alcune cose, seppur non approfondite o raccontate nei minimi dettagli, mi hanno scioccata o messa in ansia. Non riesco proprio a concepire come certe persone possano mettere in atto certi comportamenti lesivi nei confronti degli altri e comunque farla franca.
La Dabos è stata brava a rendere il clima di smarrimento e angoscia che provano i protagonisti e io non ho potuto che empatizzare con alcuni di loro. Non con tutti: uno in particolare non l'ho proprio sopportato perché alla fine si comporta ancora peggio dei suoi stessi aguzzini.
Nonostante tratti tematiche pesanti da digerire e evochi immagini a volte forti, è un libro davvero molto scorrevole e ben scritto: si può terminare tranquillamente in meno di una giornata e io l'ho letto davvero volentieri nonostante sia una persona empatica e che si immedesima nei personaggi di cui legge e soffra per loro.
La Dabos in meno di 250 pagine ha saputo creare un mondo strano e sinistro in cui regna la legge del più forte ed è difficile sopravvivere se non si arriva a compromessi.
Non si può certo dire che non abbia fantasia. Le sue storie sono davvero originali e fuori dal comune. Alla fine devo ammettere che, anche se non mi è dispiaciuta come lettura, non so nemmeno io cosa abbia letto perché la storia è talmente particolare e fuori dall'ordinario che ti lascia senza parole.
Vogliamo poi parlare del finale?! Che cos'ha l'autrice contro i finali "tradizionali"?! Come per "L'Attraversaspecchi", infatti, anche qui le vicende si "chiudono" con un finale aperto (scusate il gioco di parole) che se da una parte ti fa sperare in meglio dall'altra ti lascia un po' con l'amaro in bocca e, appunto, la domanda 《Ma cosa cavolo ho letto?!》 Ho paura che non avrò mai una risposta.
UN VIAGGIO ALLUCINANTE E DISTURBANTE NEL MONDO DELLE SCUOLE MEDIE
Recensito in Italia il 15 agosto 2023
"Qui, solo qui" è un romanzo autoconclusivo molto particolare e difficile da inserire in un genere letterario. Ha alcuni elementi riconducibili al fantasy (anche se non quello classico), altri alla narrativa contemporanea e altri ancora al mistery però nessuno primeggia sull'altro.Recensito in Italia il 15 agosto 2023
Come target, vista l'età dei protagonisti dovrebbe essere un middlegrade ma i temi trattati e soprattutto il modo in cui vengono "esposti" sarebbero più adatti a degli adulti o al massimo ad un pubblico youngadult che comprenderebbe meglio tutte le implicazioni e i messaggi sottintesi.
Devo ammettere che quando ho scoperto che doveva uscire un'altro lavoro di Christelle Dabos ero molto emozionata e gasata perché ho adorato la saga de "L'Attraversaspecchi" quindi le mie aspettative erano alle stelle ma poi, leggendo la trama di questo romanzo e le prime recensioni non proprio entusiastiche, mi sono smontata e sono arrivata alla lettura senza particolari speranze. Forse proprio per questo "Qui, solo qui" ha saputo stupirmi in positivo e pur non rientrando tra le migliori letture del 2023, l'ho trovato sì un libro particolare, strano, disturbante, ma anche un racconto scritto magistralmente che sa trattare temi importanti come il bullismo e l'incapacità degli adulti di porvi un freno anche minimo.
In questo libro veniamo a conoscenza dei punti di vista di quattro adolescenti emarginati o che si sentono semplicemente inadatti ad affrontare la difficile, ma anche a volte violent@, vita scolastica delle medie perché iniziano ad essere vittime di bullismo e ingiustizie a volte anche dagli stessi professori.
Mi ha dato molto fastidio la connivenza degli adulti, soprattutto degli insegnanti, nei confronti degli alunni prepotenti e bulli, anche davanti ad atti tremendamente violenti o pericolosi.
Questo libro è un concentrato di angherie e cattiverie gratuite e alcune cose, seppur non approfondite o raccontate nei minimi dettagli, mi hanno scioccata o messa in ansia. Non riesco proprio a concepire come certe persone possano mettere in atto certi comportamenti lesivi nei confronti degli altri e comunque farla franca.
La Dabos è stata brava a rendere il clima di smarrimento e angoscia che provano i protagonisti e io non ho potuto che empatizzare con alcuni di loro. Non con tutti: uno in particolare non l'ho proprio sopportato perché alla fine si comporta ancora peggio dei suoi stessi aguzzini.
Nonostante tratti tematiche pesanti da digerire e evochi immagini a volte forti, è un libro davvero molto scorrevole e ben scritto: si può terminare tranquillamente in meno di una giornata e io l'ho letto davvero volentieri nonostante sia una persona empatica e che si immedesima nei personaggi di cui legge e soffra per loro.
La Dabos in meno di 250 pagine ha saputo creare un mondo strano e sinistro in cui regna la legge del più forte ed è difficile sopravvivere se non si arriva a compromessi.
Non si può certo dire che non abbia fantasia. Le sue storie sono davvero originali e fuori dal comune. Alla fine devo ammettere che, anche se non mi è dispiaciuta come lettura, non so nemmeno io cosa abbia letto perché la storia è talmente particolare e fuori dall'ordinario che ti lascia senza parole.
Vogliamo poi parlare del finale?! Che cos'ha l'autrice contro i finali "tradizionali"?! Come per "L'Attraversaspecchi", infatti, anche qui le vicende si "chiudono" con un finale aperto (scusate il gioco di parole) che se da una parte ti fa sperare in meglio dall'altra ti lascia un po' con l'amaro in bocca e, appunto, la domanda 《Ma cosa cavolo ho letto?!》 Ho paura che non avrò mai una risposta.
Immagini presenti nella recensione
