“Non sei mai stato a Firenze se…” è sostanzialmente una guida pratica per visitare il centro storico di Firenze. Gli itinerari proposti sono quattro: ciascuno parte da un ponte e riguarda uno dei quattro quartieri storici della città (Santa Maria Novella, San Giovanni, Santa Croce e Santo Spirito), consentendo al lettore/turista di visitare non soltanto i luoghi superfamosi, ma anche quelli meno “battuti” e, forse, in qualche misura, più caratteristici (come la Berta o la chiesetta di Beatrice).È un po’ una LonleyPlanet, ma neanche più di tanto. Rispetto alla regina delle guide turistiche, l’autore costruisce degli itinerari particolari, senza pretesa di completezza e lo fa in maniera così semplice e diretta che il suddetto lettore/turista sarà portato ad affidarsi completamente a lui, disinteressandosi delle migliaia di itinerari che i soliti Soloni consigliano.Quello che differenzia questa guida dalle guide tradizionali è anche l’attenzione forte che riserva alle curiosità, agli aneddoti e ai grandi personaggi della storia di Firenze. Quando Pedro parla di Dante, di Michelangelo o di Baccio da Montelupo, sembra che parli di una persona qualunque, poiché li fa parlare in fiorentino e ne mette in luce pregi e difetti, rinunciando a celebrazioni sbrodolanti.Sembra quasi che la forma guida sia una scusa e che sia servita all’autore per realizzare il suo vero obiettivo: parlare della storia della città di Firenze. Quasi una trattazione da mini-saggio storico. Io l’ho molto apprezzato.Certo, chi segue Wikipedro su Facebook non troverà grandi novità rispetto a quanto ha già sentito e visto, ma questa guida rappresenta comunque un utile recap, che può essere sfruttato per vestire i panni del Cicerone, o per visitare Firenze per la prima volta.I periodi sono brevi e lineari.La prosa è semplice e ricca di riferimenti al dialetto toscano (riborda!, ringambare, bubbolare). Il taglio della prosa è quasi “videistico” e scenico. Si nota con piacere che lo stile fresco e colloquiale dell’autore non è imbrigliato dalla scrittura.Le rubriche finali “Lo devi sapere!”, “Ci devi andare!” e “Se ti avanza tempo…” servono all’autore per riempire il testo (altrimenti piuttosto breve, va detto) di altri contenuti interessanti, sullo stesso tenore di quelli che si trovano dispersi negli itinerari. Questa struttura, tuttavia, funziona, poiché conferisce ordine alla narrazione/esposizione.Lo stesso si può dire per i capitoli di chiusa “Tanto lo so che tu ci vai!”, “#Icchesimangia?”, “#Icchetudici”, ecc.Il libro è interessante, si legge velocemente e funziona. WikiPedro segna un buon esordio anche da scrittore (d’altra parte, se n’è accorta anche Mondadori, che l’ha pubblicato).Venite a Firenze, leggete il libro di Wikipedro e sono sicuro che avrete la benedizione di San Patrizio.