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“È uno struzzo, quello di Einaudi, che non ha mai messo la testa sotto la sabbia”
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524 valutazioni globali
Recensioni con immagini
Recensione a cura della pagina: “il_pianeta_dei_libri” su Instagram
📕La Tregua 📝 Primo Levi.Se si pensa che con la liberazione dei campi l’incubo fosse finito allora ci si sbaglia.“La Tregua” riparte esattamente da dove “Se questo è un Uomo” finisce. I capitoli iniziali d’altronde, si svolgono ancora nel campo di concentramento di Monowitz.Una volta libero, le avventure di Levi saranno molte e delle più svariate, perché ancora in condizioni precarie, in quanto appena uscito dal Lager.Tuttavia sarà grazie a incontri particolari e di sottolineata importanza, che egli riuscirà sempre in qualche modo a cavarsela.Il viaggio di ritorno vede l’autore in bilico tra momenti sereni e altri di smarrimento.Passeranno mesi prima di iniziare la lunga odissea in treno che lo riporterà prima a Verona e poco dopo a Torino, sua città.Gli ostacoli non saranno pochi, dalla Polonia, alla Russia, dalla Romania all’Ungheria, e poi Austria, Germania e infine Italia.In questo tragitto Levi, con il suo gruppo di compatrioti, soggiornerà in campi, vecchie caserme, pernotterà in stazioni sconosciute, e lungo strade e vaste pianure prive di ogni traccia umana, se non di quelle lasciate dalla guerra appena finita.Levi descrive minuziosamente ambienti e analizza meticolosamente la condizione dell’uomo, appena reduce da una tragedia, ma non ancora definitivamente in salvezza.Il libro si conclude con la rivelazione del messaggio che si cela nel titolo.Questo viaggio seppur estenuante e a tratti illusorio di una meta irraggiungibile rappresenta appunto “La Tregua”; il momento di pace tra l’orrore concreto del Lager da pochi mesi vissuto e quello surreale imprigionato nella sua testa.Riuscirà Primo Levi a liberarsene?
Recensioni migliori da Italia
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Recensito in Italia il 27 aprile 2024
Recensito in Italia il 7 marzo 2021
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Se si pensa che con la liberazione dei campi l’incubo fosse finito allora ci si sbaglia.
“La Tregua” riparte esattamente da dove “Se questo è un Uomo” finisce. I capitoli iniziali d’altronde, si svolgono ancora nel campo di concentramento di Monowitz.
Una volta libero, le avventure di Levi saranno molte e delle più svariate, perché ancora in condizioni precarie, in quanto appena uscito dal Lager.
Tuttavia sarà grazie a incontri particolari e di sottolineata importanza, che egli riuscirà sempre in qualche modo a cavarsela.
Il viaggio di ritorno vede l’autore in bilico tra momenti sereni e altri di smarrimento.
Passeranno mesi prima di iniziare la lunga odissea in treno che lo riporterà prima a Verona e poco dopo a Torino, sua città.
Gli ostacoli non saranno pochi, dalla Polonia, alla Russia, dalla Romania all’Ungheria, e poi Austria, Germania e infine Italia.
In questo tragitto Levi, con il suo gruppo di compatrioti, soggiornerà in campi, vecchie caserme, pernotterà in stazioni sconosciute, e lungo strade e vaste pianure prive di ogni traccia umana, se non di quelle lasciate dalla guerra appena finita.
Levi descrive minuziosamente ambienti e analizza meticolosamente la condizione dell’uomo, appena reduce da una tragedia, ma non ancora definitivamente in salvezza.
Il libro si conclude con la rivelazione del messaggio che si cela nel titolo.
Questo viaggio seppur estenuante e a tratti illusorio di una meta irraggiungibile rappresenta appunto “La Tregua”; il momento di pace tra l’orrore concreto del Lager da pochi mesi vissuto e quello surreale imprigionato nella sua testa.
Riuscirà Primo Levi a liberarsene?
Recensione a cura della pagina: “il_pianeta_dei_libri” su Instagram
Recensito in Italia il 7 marzo 2021
📕La Tregua 📝 Primo LeviRecensito in Italia il 7 marzo 2021
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Se si pensa che con la liberazione dei campi l’incubo fosse finito allora ci si sbaglia.
“La Tregua” riparte esattamente da dove “Se questo è un Uomo” finisce. I capitoli iniziali d’altronde, si svolgono ancora nel campo di concentramento di Monowitz.
Una volta libero, le avventure di Levi saranno molte e delle più svariate, perché ancora in condizioni precarie, in quanto appena uscito dal Lager.
Tuttavia sarà grazie a incontri particolari e di sottolineata importanza, che egli riuscirà sempre in qualche modo a cavarsela.
Il viaggio di ritorno vede l’autore in bilico tra momenti sereni e altri di smarrimento.
Passeranno mesi prima di iniziare la lunga odissea in treno che lo riporterà prima a Verona e poco dopo a Torino, sua città.
Gli ostacoli non saranno pochi, dalla Polonia, alla Russia, dalla Romania all’Ungheria, e poi Austria, Germania e infine Italia.
In questo tragitto Levi, con il suo gruppo di compatrioti, soggiornerà in campi, vecchie caserme, pernotterà in stazioni sconosciute, e lungo strade e vaste pianure prive di ogni traccia umana, se non di quelle lasciate dalla guerra appena finita.
Levi descrive minuziosamente ambienti e analizza meticolosamente la condizione dell’uomo, appena reduce da una tragedia, ma non ancora definitivamente in salvezza.
Il libro si conclude con la rivelazione del messaggio che si cela nel titolo.
Questo viaggio seppur estenuante e a tratti illusorio di una meta irraggiungibile rappresenta appunto “La Tregua”; il momento di pace tra l’orrore concreto del Lager da pochi mesi vissuto e quello surreale imprigionato nella sua testa.
Riuscirà Primo Levi a liberarsene?
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