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Norberto Bobbio
“È uno struzzo, quello di Einaudi, che non ha mai messo la testa sotto la sabbia”
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Recensioni con immagini
Un classico sempre bello
Un regalo che è stato gradito. È una edizione un po' scarna, senza sovracopertina.Il libro ha sempre un racconto intramontabile
Recensioni migliori da Italia
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Recensito in Italia il 17 marzo 2024
Un regalo che è stato gradito. È una edizione un po' scarna, senza sovracopertina.
Il libro ha sempre un racconto intramontabile
Il libro ha sempre un racconto intramontabile
Immagini presenti nella recensione
Recensito in Italia il 6 giugno 2023
Il giovane Holden è un romanzo di formazione e l’opera più celebre di J.D Salinger, un classico senza tempo capace di ispirare intere generazioni e influenzare la cultura di massa.
Holden Caufield è un ragazzo di sedici anni che, dopo essere stato cacciato dall’ennesima scuola, decide di scappare dal dormitorio dove sarebbe dovuto restare fino a prima delle vacanze di Natale e vagare senza meta per NY. Da questo momento, il viaggio di Holden verso casa si trasformerà in un vero e proprio viaggio interiore, che segnerà il suo passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
Grazie all’uso del discorso diretto, Salinger è capace di trascinarsi all’interno della mente del protagonista già dalle prime pagine, soffermandosi sulle sue emozioni e facendoci scoprire la sua vita pian piano, anche grazie all’analessi.
Holden è un ragazzino ribelle che non ha nessuna intenzione di crescere ed anzi ritiene che il mondo degli adulti sia tutta una farsa, un agglomerato di regole ed etichette forzate ed ipocrite. Per questo motivo, nasconde la sua incapacità di maturare con cinismo, disprezzo e distacco, cercando di colmare il vuoto e la solitudine che sente con qualcosa che possa dargli piacere e soddisfazione.
Holden è un personaggio apparentemente scomodo per cui però è impossibile non provare empatia, soprattutto se si è o si è stati adolescenti. È il bambino interiore di ognuno di noi, quella voce spaventata che tutti abbiamo sentito almeno una volta nella nostra testa e che ci urlava di non essere abbastanza per questo mondo.
“Tra le altre cose, scoprirai di non essere stato il primo a sentirsi confuso, e spaventato, e perfino disgustato dai comportamenti umani. Non sei affatto solo, in tutto questo, e scoprirlo sarà emozionante e stimolante.“
Per tutti questi motivi, mi sento di consigliare la lettura di questo libro a chi è adolescente ma anche a chi, pur non essendolo più, ricorda cosa voglia dire avere sedici anni.
Holden Caufield è un ragazzo di sedici anni che, dopo essere stato cacciato dall’ennesima scuola, decide di scappare dal dormitorio dove sarebbe dovuto restare fino a prima delle vacanze di Natale e vagare senza meta per NY. Da questo momento, il viaggio di Holden verso casa si trasformerà in un vero e proprio viaggio interiore, che segnerà il suo passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
Grazie all’uso del discorso diretto, Salinger è capace di trascinarsi all’interno della mente del protagonista già dalle prime pagine, soffermandosi sulle sue emozioni e facendoci scoprire la sua vita pian piano, anche grazie all’analessi.
Holden è un ragazzino ribelle che non ha nessuna intenzione di crescere ed anzi ritiene che il mondo degli adulti sia tutta una farsa, un agglomerato di regole ed etichette forzate ed ipocrite. Per questo motivo, nasconde la sua incapacità di maturare con cinismo, disprezzo e distacco, cercando di colmare il vuoto e la solitudine che sente con qualcosa che possa dargli piacere e soddisfazione.
Holden è un personaggio apparentemente scomodo per cui però è impossibile non provare empatia, soprattutto se si è o si è stati adolescenti. È il bambino interiore di ognuno di noi, quella voce spaventata che tutti abbiamo sentito almeno una volta nella nostra testa e che ci urlava di non essere abbastanza per questo mondo.
“Tra le altre cose, scoprirai di non essere stato il primo a sentirsi confuso, e spaventato, e perfino disgustato dai comportamenti umani. Non sei affatto solo, in tutto questo, e scoprirlo sarà emozionante e stimolante.“
Per tutti questi motivi, mi sento di consigliare la lettura di questo libro a chi è adolescente ma anche a chi, pur non essendolo più, ricorda cosa voglia dire avere sedici anni.
Immagini presenti nella recensione
