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Liberiamo le stelle. Le sabbie di Arawiya (Vol. 2) Copertina flessibile – 14 giugno 2022
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa612 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreMondadori
- Data di pubblicazione14 giugno 2022
- Età di letturaDa 14 anni in su
- Dimensioni17 x 5.3 x 24 cm
- ISBN-108804750774
- ISBN-13978-8804750772
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Dettagli prodotto
- Editore : Mondadori (14 giugno 2022)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 612 pagine
- ISBN-10 : 8804750774
- ISBN-13 : 978-8804750772
- Peso articolo : 1,09 Kilograms
- Dimensioni : 17 x 5.3 x 24 cm
- Recensioni dei clienti:
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Il ritmo funziona, non ci sono mai momenti di estrema lentezza ma anzi, il romanzo riesce a trattare tematiche interessanti in diversi punti. Il linguaggio funziona, ma come per il primo si sarebbe preferito un maggiore spazio per determinate scene (soprattutto combattimenti).
Per il resto il romanzo funziona, la storia d’amore è interessante e gestita di gran lunga meglio rispetto al primo volume. Il cattiamo ben sfaccettato è interessante, anche se forse un po’ banale. Le vibes arabe restano e danno un tocco magistrale all’opera.
Per chi a letto il primo volume non rimarrà deluso.
Voto: 4 stelle
Che dire… Ormai con il genere fantasy ho delle aspettative davvero TROPPO alte: volevo solo non dovermi pentire di aver scommesso sulla dilogia di Hafsah Faizal, ‘Le sabbie di Arawiya’; e vi assicuro che è un sollievo enorme quello di poter tranquillamente lasciare un altro pezzo del mio cuore di lettrice a questa ennesima avventura. È stato un viaggio magico, crudele e misterioso, tra mare, neve e deserto, in mezzo alla frenesia dei suq e nella sfarzosità dei palazzi reali.
Il personaggio femminile protagonista, Zafira, è riuscito a sorprendermi: non posso affermare che sia entrata nella mia personale classifica di amori letterari, ma, rispetto a quello che era il mio pensiero alla fine del primo libro, gli equilibri sono decisamente cambiati. Mi sono sentita molto più legata a lei, molto più coinvolta dagli eventi che l’hanno vista protagonista e, a tratti, ho avvertito delle scosse paragonabili a quelle che mi hanno dato Mia (‘Nevernight’) e Rin (‘La guerra dei papaveri’). Non so se la sua colpa sia quella di vedersi paragonare a simili (non) eroine, ma, nonostante qualche dubbio, mi ha fatto piacere dovermi ricredere e concludere il libro con la consapevolezza che sentirò la mancanza sua e della sua storia.
Continuo a pensare che i dialoghi siano un po’ troppo costruiti, poco spontanei e a tratti inverosimili, come se i personaggi dovessero necessariamente dimostrare “di più”: questo già l’avevo detto nella recensione di ‘Catturiamo la fiamma’, ma ora lo ripeto; mi è mancata quella realtà che ti rapisce completamente, che ti fa smarrire nelle pagine e che ti fa dimenticare di star leggendo un libro. In ‘Liberiamo le stelle’ ci sono dei dialoghi bellissimi e delle battute ancora più fantastiche… ma non mi sono arrivate nella maniera giusta. È tutto molto grandioso, certo, e non ci viene mai data l’occasione per dimenticarcene.
Va bene, ok… Su questo possiamo chiudere un occhio e accontentarci di Altair e di Nasir, i due grandi protagonisti indiscussi della storia: l’uno è la luce dove l’altro è l’oscurità; due facce della stessa medaglia, così diversi l’uno dall’altro e incapaci di fare a meno della reciproca presenza. Loro sono quel tipo di personaggio che ti regge la storia sul palmo della mano e del quale non si può fare a meno – difetti a parte.
E per quanto riguarda il finale? Prevedibile, molto prevedibile, ma perfetto. Per una volta, sono riuscita a ottenere un lieto fine, una conclusione giusta, che non lascia spazio all’immaginazione, che mette il punto conclusivo alla storia e che non ti abbandona con un enorme vuoto dentro. È stato soddisfacente – e io non sono abituata a concludere una lettura fantasy in questo modo, senza la tentazione di gettare il romanzo fuori dalla finestra.
Ormai mi conoscete: consiglio sempre le mie letture a tutti, nessuno escluso; non potete sapere quale sarà il vostro prossimo viaggio preferito. Bisogna imbarcarsi e godersi la traversata, perché quello che non ha convinto me potrebbe essere la prossima cosa preferita di un secondo lettore.
La storia di Zafira bint Iskandar e di Nasir Ghameq merita un'occasione.
Recensito in Italia il 16 marzo 2023
Che dire… Ormai con il genere fantasy ho delle aspettative davvero TROPPO alte: volevo solo non dovermi pentire di aver scommesso sulla dilogia di Hafsah Faizal, ‘Le sabbie di Arawiya’; e vi assicuro che è un sollievo enorme quello di poter tranquillamente lasciare un altro pezzo del mio cuore di lettrice a questa ennesima avventura. È stato un viaggio magico, crudele e misterioso, tra mare, neve e deserto, in mezzo alla frenesia dei suq e nella sfarzosità dei palazzi reali.
Il personaggio femminile protagonista, Zafira, è riuscito a sorprendermi: non posso affermare che sia entrata nella mia personale classifica di amori letterari, ma, rispetto a quello che era il mio pensiero alla fine del primo libro, gli equilibri sono decisamente cambiati. Mi sono sentita molto più legata a lei, molto più coinvolta dagli eventi che l’hanno vista protagonista e, a tratti, ho avvertito delle scosse paragonabili a quelle che mi hanno dato Mia (‘Nevernight’) e Rin (‘La guerra dei papaveri’). Non so se la sua colpa sia quella di vedersi paragonare a simili (non) eroine, ma, nonostante qualche dubbio, mi ha fatto piacere dovermi ricredere e concludere il libro con la consapevolezza che sentirò la mancanza sua e della sua storia.
Continuo a pensare che i dialoghi siano un po’ troppo costruiti, poco spontanei e a tratti inverosimili, come se i personaggi dovessero necessariamente dimostrare “di più”: questo già l’avevo detto nella recensione di ‘Catturiamo la fiamma’, ma ora lo ripeto; mi è mancata quella realtà che ti rapisce completamente, che ti fa smarrire nelle pagine e che ti fa dimenticare di star leggendo un libro. In ‘Liberiamo le stelle’ ci sono dei dialoghi bellissimi e delle battute ancora più fantastiche… ma non mi sono arrivate nella maniera giusta. È tutto molto grandioso, certo, e non ci viene mai data l’occasione per dimenticarcene.
Va bene, ok… Su questo possiamo chiudere un occhio e accontentarci di Altair e di Nasir, i due grandi protagonisti indiscussi della storia: l’uno è la luce dove l’altro è l’oscurità; due facce della stessa medaglia, così diversi l’uno dall’altro e incapaci di fare a meno della reciproca presenza. Loro sono quel tipo di personaggio che ti regge la storia sul palmo della mano e del quale non si può fare a meno – difetti a parte.
E per quanto riguarda il finale? Prevedibile, molto prevedibile, ma perfetto. Per una volta, sono riuscita a ottenere un lieto fine, una conclusione giusta, che non lascia spazio all’immaginazione, che mette il punto conclusivo alla storia e che non ti abbandona con un enorme vuoto dentro. È stato soddisfacente – e io non sono abituata a concludere una lettura fantasy in questo modo, senza la tentazione di gettare il romanzo fuori dalla finestra.
Ormai mi conoscete: consiglio sempre le mie letture a tutti, nessuno escluso; non potete sapere quale sarà il vostro prossimo viaggio preferito. Bisogna imbarcarsi e godersi la traversata, perché quello che non ha convinto me potrebbe essere la prossima cosa preferita di un secondo lettore.
La storia di Zafira bint Iskandar e di Nasir Ghameq merita un'occasione.
Buongiorno Librose,
Oggi vi parlo di "Liberiamo le stelle" volume conclusivo della dilogia #LeSabbieDiAirwaya di Hafzah Faizal. Se vi siete perse la recensione di #Catturiamo la fiamma, clicca qui. Ringrazio la Mondadori per la copia ARC.
L'inizio del libro è un pò lento. La zurma si sta riorganizzando sulle prossime mosse da seguire dopo aver lasciato indietro Altar e perso uno dei 5 cuori. Anche i nostri protagonisti si sono allontanati dopo le parole di lui: "Non significa nulla". Ma questa situazione inizia a pesare a tutti e due finchè..
«Non dicevo sul serio» disse Nasir in un soffio, come se il suo cuore avesse deciso che era stanco di dare ascolto alla sua testa dura.
«Non dicevi sul serio… riguardo a cosa?» Nasir provò invano a fermare i fiotti d’ombra che gli colavano dalle dita. Com’è che parlare gli risultava impossibile, mentre sguainare una lama e recidere la vita di qualcuno non lo era? “Perché la lingua ferisce più della spada.” Inspirò piano, si portò una mano alla nuca. Poi la lasciò cadere. «Quello che ho detto su Sharr. Che…che non significava nulla.» Solo dopo averlo detto riuscì a guardarla di nuovo. In tempo per vedere gli occhi di lei posarsi sulle sue labbra, scendere sul qamìs di lino rosso cupo e risalire. «Cosa significava, allora?» “Tutto” avrebbe voluto dirle, ma si sentiva la gola stretta dalla paura, da tutti i sentimenti soffocati per anni. Capì di essere stato uno sciocco a dire ciò che le aveva detto.
Forse ci siamo dai!
Ci saranno dei colpi di scena, delle scelte drastiche che ci lasceranno un pò perplessi dettate dall'amore o dalla paura di esso.
«Siamo una zumra. Abbiamo catturato la fiamma insieme, abbiamo trovato la luce nell’oscurità, ma siamo ben lontani dall’aver finito l’opera, laa? Adesso scateniamo quella luce. Liberiamo le stelle, spezziamo l’oscurità che ci tiene prigionieri e riportiamo il mondo allo splendore di un tempo.»
Ecco il senso dei titoli dei due volumi che coincide con la missione della zumra.(churma)
Considerazioni
Ho amato questo volume e non vi dico quanto ho pianto. Arrivata quasi alla fine volevo lanciare il libro per aria, ma mi sono ricordata in tempo quanto era bello per rovinarlo. Le scelte dei protagonisti le ho trovate in linea con il loro carattere.
Questo romanzo mi ha fatta sognare, non solo sull'amore ma mi ha dato speranza per un mondo migliore, nel non arrendersi e nel cercare di dare un futuro migliore al pianeta.
Questo romanzo racchiude l'essenza della vita: l'amore, la famiglia, l'amicizia, i sensi di colpa, tradimento, onore, giustizia, desiderio, senso di inadeguatezza, di non essere abbastanza...
Sapranno i nostri protagonisti gestire queste emozioni e fare le scelte giuste? "Prima del cuore viene l'onore, disse la ragazza"
In questo volume abbiamo 3 POV, quello di Altair, oltre ai protagonisti. Suggerimento per l'autrice, non pretendo uno spin off su Altair ma almeno un freebie, una novella su di lui? Se lo merita, no?
Un appunto, avrei preferito che il glossario fosse all'inizio e non alla fine perché aiuterebbe nella comprensione del testo e forse molti come me all'inizio hanno dato per scontato che non ci fosse il glossario.
Consiglio la lettura a chi ama l'ambientazione araba e vuole una storia appassionante e magica.
A presto,
Jenny K.