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Liwaria - La spada di diamante blu (Liwaria saga Vol. 1) Formato Kindle
Una falsa profezia distrugge la sua vita. Una spada di diamante blu rappresenta il suo riscatto.
Hilya è una mezzosangue e per le leggi di Liwaria non dovrebbe esistere, ma a renderla la minaccia principale del continente è una profezia: sarà lei a risvegliare i Senzaluce che un secolo prima hanno devastato Liwaria.
Sedici anni dopo la sua fuga, la spada di diamante blu lasciata da sua madre segna l'inizio del suo viaggio per guadagnarsi il riscatto. Quello che non sa è cosa si cela dietro la spada: può essere lei la salvatrice del continente, ma vuole diventarlo davvero per un mondo che la ripudia?
Ma attorno a lei si muovono trame ben più complesse: è la manipolazione ad aver distrutto Liwaria e affonda le radici in un passato ancora sanguinante, che cela drammi e persecuzioni di cui Hilya è solo l'ultima manifestazione.
In questa scacchiera spezzata, Hilya sarà costretta a percorrere la strada del riscatto per dimostrare che né profezie né dei possono determinare chi è l’eroe e chi il carnefice.
E soprattutto, che da sola non può compiere un viaggio da cui dipende il destino di Liwaria tutta.
Liwaria - La spada di diamante blu è il primo volume di una saga epic fantasy per adulti. Il libro giusto se ami un worldbuilding vasto e curato, molteplici personaggi, intrighi dal passato, poteri distruttivi, creature fantastiche e una protagonista che si discosta dai canoni dell’eroina spavalda disposta a tutto.
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione8 dicembre 2021
- Dimensioni file7416 KB
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Dall'editore
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Un high fantasy new adult
Una falsa profezia distrugge la sua vita. Una spada di diamante blu rappresenta il suo riscatto. Questa la premessa che apre il viaggio all'interno della saga di Liwaria e del suo primo volume "Liwaria - La spada di diamante blu".
Nel mondo di Liwaria, l’Equilibrio è stato compromesso. Magia, inganni, potere, vendetta e riscatto si mischiano in una trama che ha come fulcro cruciale un solo elemento: la manipolazione.
Hilya è una mezzosangue e per le leggi di Liwaria non dovrebbe esistere. Ma prima ancora della sua natura celata, è una profezia a renderla la minaccia principale del continente: sarà lei a risvegliare i Senzaluce, creature dell’oscurità che cento anni prima hanno devastato Liwaria.
Una spada di diamante blu, lasciata in eredità da sua madre, sarà il suo riscatto.
In questo viaggio che ricalca le tracce di un'avventura epica, Hilya si scontrerà con il vero volto di Liwaria: razzismo, ambienti in decadenza, popoli intrisi d'odio latente, un passato pronto a travolgere.
Le mappe all'interno del romanzo
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LiwariaBenvenuti a Liwaria, continente dai mille volti, spezzato dai deserti. |
Foresta delle Conifere BluDimora degli elfi, rifugio dopo il loro esodo tra i deserti. L'ultimo baluardo magico a protezione dell'Equilibrio. |
Terra delle Squame di DragoTerra degli uomini-drago. Nel mare iridescente di squame, una lenta agonia consuma i loro animi di fuoco. |
Regioni di PietraLe inanimate terre dei gargoyle. Mastri Forgiapietra privi d'espressione, nelle loro opere esprimono la vita. |
Estratto
Un’ombra entrò nel suo campo visivo, planando dal cielo in un turbinio di versi rauchi. Un drago!
"Guarda attentamente" l’ammonì allora Dràkehorn, cupo, avvicinandosi. Seguiva il volo della creatura con sguardo tetro, il contrario di Hilya che invece sperava si avvicinasse per vederlo meglio.
La bestia da fiera e imponente parve accartocciarsi su se stessa. I movimenti si fecero sconnessi e i versi striduli e lamentosi. Il volo divenne precipizio. Hilya cercò di distogliere lo sguardo, affranta, ma Dràkehorn le afferrò il viso e lo tenne fisso verso il drago morente che, pietoso, si lasciava cadere in un volteggiare sconnesso e ululante.
La presa rovente del principe sembrò arderla viva. Contro la sua schiena, il petto di Dràkehorn sobbalzò diverse volte e Hilya capì che stava trattenendo il pianto.
"Guarda bene. Ascolta bene" le ordinò soffiandole in un orecchio e quel gesto avrebbe quasi avuto del sensuale se solo la situazione fosse stata un’altra.
Quando il drago si schiantò, un sussulto la spinse all’indietro, ma venne smorzato dalla presa di Dràkehorn. La creatura non si mosse più, diventando un puntino nero in quel mare sgargiante.
"Quando penserai ancora che questo non è il momento sbagliato per essere qui, ricorda quello che hai appena visto. Ricorda come il nido d’amore dei draghi si è fatto landa di morte."
Le opere della saga
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Liwaria - La spada di diamante blu (Vol. 1)Primo volume della saga di Liwaria, disponibile in ebook, cartaceo, Unlimited. |
Liwaria - Il volto della morte (Vol. 2)Secondo volume della saga di Liwaria, in uscita il 1 dicembre 2023. Ebook, cartaceo, Unlimited. |
La promessa del mercante (novella)Racconto extra ambientato prima del volume 1. Autoconclusivo. Disponibile in ebook, cartaceo, Unlimited. |
La voce dell'acqua (novella)Racconto di una scena extra del volume 1. Autoconclusivo. Occorre aver letto Liwaria - La spada di diamante blu. Disponibile solo in digitale sul sito dell'autrice. |
Dettagli prodotto
- ASIN : B09MJQHK98
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 7416 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 643 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 16,492 in Kindle Store (Visualizza i Top 100 nella categoria Kindle Store)
- n. 55 in eBook fantasy narrativa contemporanea
- n. 158 in eBook fantasy epica
- n. 912 in Narrativa contemporanea (Kindle Store)
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Informazioni sull'autore
Giada Abbiati, classe 1997, vive a Pavia e lavora come editor e consulente marketing freelance. Appassionata di viaggi e territori da valorizzare, oggi si dedica a creare storie e aiutare gli autori a trarre il meglio dalle proprie.
Autrice fantasy, scrive di mondi fantastici ispirata dalle storie nascoste tra le pieghe del tempo e dei luoghi. Liwaria - La spada di diamante blu è il suo romanzo d'esordio pubblicato in self publishing a dicembre 2021 dopo un importante lavoro di editing. Il secondo volume uscirà in inverno 2023.
Instagram: minimaljade_writing
Blog: www.giadaabbiati.com
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Spesso il termine viene usato impropriamente da alcuni autori ma non è questo il caso. Liwaria calza alla perfezione il genere letterario al quale appartiene.
Ma adesso iniziamo a parlare del libro, della storia, dei personaggi e dello stile di Giada.
Ammetto che all'inizio ho fatto un po' di fatica a destreggiarmi tra i vari luoghi e personaggi.
I PoV narranti - scritti in terza persona ma che comunque portavano il focus delle vicende verso un determinato personaggio - mi hanno leggermente spaesata ma superato il prologo e i primi capitoli ho trovato molto facile orientarmi all'interno della storia, lasciandomi completamente assorbire da Liwaria e dal suo fantastico worldbuilding.
Leggere di Hilya e della sua terra mi ha fatto respirare le atmosfere di quei libri o videogiochi a tema che ho letto e giocato tanti anni fa.
Giada è riuscita a rendere vivido il mondo di Liwaria, mostrandoci le sue sfaccettature e peculiarità, dandoci però la certezza di non aver ancora letto tutto.
Questo non ci lascia con dubbi o domande irrisolte, ma semplicemente con la voglia di continuare il nostro viaggio all'interno di Liwaria - in attesa del secondo volume.
Il suo stile di scritture è senza dubbio accattivante. Ci sono stati giusto un paio di termini che mi sono sembrati un po' troppo aulici, ma che sicuramente calzano perfettamente con il genere del romanzo.
Il suo modo di scrivere è molto introspettivo, descrittivo e assolutamente in grado di conquistare il lettore. Le pagine e i capitoli hanno iniziato a scorrere sotto le mie dita come acqua corrente.
Di un'altra cosa volevo parlare: è ben pensato il metodo per lo scorrere del tempo.
E' sempre difficile, all'interno di un fantasy, riuscire a dare la giusta connotazione temporale agli eventi.
Giada ha fatto sicuramente un lavoro magistrale, pianificando nel minimo dettaglio tutta la timeline di Liwaria.
Ho appreso solo in un secondo momento quanto approfonditamente si fosse preparata, ma posso dire che questo l'avevo già percepito leggendolo. Si vede che niente è lasciato al caso, sia per quanto riguarda la storia che lo svolgersi degli eventi.
Liwaria è un libro che ha avuto tanti anni di lavorazione e questo l'ha portato ad essere un ottimo prodotto.
I personaggi sono stati ben costruiti, umani con i loro difetti ed i loro pregi.
Non abbiamo a che fare con personaggi piatti o privi di personalità, fatti con lo stampino e indistinguibili gli uni dagli altri.
Li ho sentiti vivi e presenti, ho sofferto e sorriso con loro. Alcuni li ho amati altri li ho detestati, ma nessuno di loro mi ha lasciata indifferente.
Hilya ed Helcar mi sono piaciuti tantissimo.
Sono due personaggi davvero ben caratterizzati e che mi ricordano un po' Ciri e Geralt, pur restando molto diversi da questi due.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla componente romance del libro.
Lo sapete che, per me, un fantasy deve assolutamente avere una componente romantica.
So benissimo che non è un aspetto fondamentale ai fini di una bella storia, ma a me piace poter fangirlare su coppie, ipotetiche coppie e triangoli.
E Giada mi ha regalato una signora romance.
Sebbene non sia il fulcro della storia mi ha veramente emozionata e mi ha spinta, molto spesso, a fantasticare al riguardo.
Non voglio spoilerarvi rischiando di dire troppo o fare nomi, ma sappiate se come me amate le romance, questo libro vi soddisferà. Senza contare che ci sono anche certe vibrazioni nell'aria, che riguardano quello che potrebbe essere un triangolo con i fiocchi.
Mi è piaciuto molto che alla fine di ogni capitolo ci fosse una specie di extra del mondo di Liwaria. Poche righe ma chiare, che ci svelano un approfondimento, un evento o una nozione succosa - proprio come fossero delle pagine di un'antologia.
In conclusione Liwaria è un high fantasy che gli amanti del genere non potranno che divorare.
Non credo si presti per un primo approccio né a coloro che non amano il fantasy come genere e non lo dico per sminuire il libro, ma perché chi non ama il fantasy non potrà mai apprezzarne un libro che ne incarna così bene le caratteristiche e che me, proprio per questo, mi ha completamente conquistata.
Adesso non ci resta che aspettare il secondo volume.
Da un punto di vista oggettivo però, questo romanzo è un buonissimo esordio.
La prima cosa da sottolineare è sicuramente l’immane lavoro di worldbuilding messo in atto dall’autrice, che ha dedicato molti anni alla progettazione di Liwaria. Siamo in un secondary world, un mondo fantastico popolato da elfi, demoni, uomini drago, gargoyle e il popolo del mare. Alcune mappe (molto importanti in un epic fantasy) ci mostrano la geografia del continente: due deserti, uno freddo e uno caldo, tagliano a metà il territorio, separando la Foresta delle Conifere Blu a nord, regno degli elfi, dagli altri regni, situati a sud. Ogni regno ha un preciso sistema politico, culturale e religioso, che l’autrice fa emergere progressivamente nella storia, portando il lettore a prendere dimestichezza poco a poco con una realtà del tutto nuova. Notevole è, infatti, la capacità di Giada di gestire il flusso informativo. Ho apprezzato molto il fatto che in coda a ogni capitolo, sia stato inserito un paragrafo di descrizione di luoghi o personaggi, o leggende che va a colmare il gap informativo e risponde a domande che sorgono nella mente del lettore, in seguito a eventi verificatisi in quello specifico capitolo. È importate dare immediata soddisfazione al lettore, soprattutto in storie così lunghe e complesse. Di fatto questi paragrafi descrittivi sono delle spiegazioni didascaliche, non drammatiche, ma essendo isolati dalla storia, non vanno a interrompere l’azione e dunque non li si percepisce come infodump. Sono invece delle risorse in più, a disposizione del lettore, come un’enciclopedia di Liwaria, se egli volesse approfondire, ma che può anche saltare, se invece vuole continuare a immergersi nella storia.
Le descrizioni sono molto vivide, perché Giada ricorre a immagini, metafore e similitudini che vanno a delineare un mondo concreto e verosimile: molto suggestiva la Pianura delle Squame, riportata come “un oceano variopinto, che si agitava come un drago in volo”; o la rappresentazione di Diakim, che “rifletteva i raggi del sole o la luminescenza delle stelle, quasi la sua scorza di diamante fosse una piccola volta celeste”.
Un altro punto a favore di Liwaria è l’uso non convenzionale dei tropi. Hilya è una predestinata, ma rifiuta il suo destino preferendo fuggire il più delle volte. La profezia su cui si fonda la storia è in realtà falsa e il re dei demoni, Camlost agisce con l’unico scopo di annientare la fede negli dèi. Con questa interpretazione originale dei tropi, l’autrice ha trovato la formula vincente per far spiccare il suo romanzo sulla marea di banalità che purtroppo affligge il genere.
Il tema principale trattato è la diversità. Ogni razza a Liwaria ha un’identità e una cultura precisa che ciascuna vuole proteggere a qualunque costo. Ora, l’equilibrio spezzato dell’intero ecosistema mette tutti in pericolo allo stesso modo. La convivenza però non è semplice, come non è semplice per Hilya accettare di essere una mezzosangue, di non appartenere a nessuno in particolare e capire quale sia il suo posto nel mondo. Proprio perché lei è superpartes è la persona più giusta a farsi paladina di Liwaria, perché solo l’unione tra i popoli può garantire la sopravvivenza e la prosperità del continente. Questo il bellissimo messaggio di fondo della saga, da ciò che posso intuire. Abbiamo poi altri temi: l’abbandono, l’insicurezza, l’eterna lotta del bene contro il male, oltre a un argomento che mi sta molto a cuore: l’ecologia. Giada ha molto sottolineato la connessione delle creature di Liwaria con l’ambiente e il fatto che solo proteggendo gli ecosistemi e preservando gli equilibri naturali, la vita può continuare. È molto soddisfacente notare la profondità di questa autrice che ha usato simboli (la spada è forse quello più evidente) e creato analogie tra i suoi personaggi e gli elementi naturali: i draghi sono associati al fuoco; i gargoyle alla terra; il popolo del mare all’acqua; gli elfi, così eterei possono essere assimilati all’aria, ma in realtà si contendono il potere con i demoni (poteri celesti vs poteri terrestri). Ogni mondo, in qualsiasi universo si regge sull’equilibrio tra tutte queste forze.
Veniamo ora ai personaggi. Hilya ha 25 anni, il romanzo è stato scritto per un target new adult, ma io l’ho percepito sempre come young adult per due motivi principali: nel romanzo non viene mai detta l’esatta età della protagonista. La si deduce facendo calcoli, ma non tutti li fanno (io no). Ho visto riportato almeno tre volte nel romanzo il fatto che erano passati sedici anni dalla fuga di Hilya con Helcar e questo automaticamente ha fatto registrare al mio cervello il numero sedici, che poi ho associato all’età di Hilya, non ricordandomi più che nel prologo lei aveva già nove anni. Questa è certamente una mia svista, ma il ripetere quel dato numerico diverse volte potrebbe, in effetti, trarre in inganno più di un lettore. Inoltre, i temi della fiducia in sé stessi, della fuga dalla responsabilità, del sentirsi diversi, del non sapere chi si è in realtà fanno sfumare il confine tra i due target anagrafici, per cui credo che anche lettori più giovani possano apprezzare un romanzo di questo tipo.
I tre protagonisti, Hilya, Drakehorn ed Elaryen, esplorano diversi aspetti del tema insicurezza: Hilya non accetta la sua natura di mezzosangue, si sente inadeguata a interagire con un mondo che non la vuole, perciò tende alla fuga e all’isolamento; Drakehorn teme di non essere all’altezza di ereditare il regno dei draghi, si sente indegno, mentre Elaryen soffre di una insicurezza di fondo causata dall’abbandono del padre.
I tra archi di trasformazione non arrivano a compimento in questo primo volume, ma per tutti abbiamo delle svolte importanti che ci introducono direttamente al successivo capitolo della saga. Il lettore ha comunque soddisfazione, perché anche se la storia palesemente è solo all’inizio, abbiamo una protagonista che ha compreso di essere necessaria per Liwaria e ne accetta, con fatica, la responsabilità, anche se metabolizzare il fatto di non essere più sola e di dover rendere conto agli altri è una faccenda tutt’altro che risolta.
La storia è impreziosita dal crescendo emotivo suscitato dalla relazione tra i tre personaggi principali. Ringrazio l’autrice per aver inserito una storia d’amore che, pur non essendo parte del plot principale, è necessaria per dare spessore alla storia, nonché verosimiglianza. Non avrei apprezzato, infatti, una narrazione così profonda che trascurasse proprio l’amore, cioè la forza più travolgente della vita e l’energia che genera ogni cosa.
La struttura è solida, e ancora una volta non posso che complimentarmi per la progettazione minuziosa. Per i miei gusti, alcune scene d’azione sono troppo dilatate, ma l’equilibrio tra sequenze ad alto e a basso impatto emotivo produce un buon ritmo e la lettura scorre fluida.
L’ultimo aspetto su cui vorrei soffermarmi è lo stile, ricco di dettagli, un mix tra raccontato, intenso e mai astratto, e immersivo. L’applicazione dei filtri psicologici, i molti dettagli sensoriali e la minuziosa descrizione delle sensazioni del corpo ci avvolgono alla trama, in una esperienza di lettura soddisfacente.
Abbiamo molteplici punti di vista, tutti trattati rigorosamente in capitoli alterni, anche se, più di qualche volta, si dilungano spiegazioni che denunciano la presenza di un narratore che però non è mai invasivo, anzi, spesso lo si apprezza perché in una storia così complessa, l’essere accompagnati può essere un surplus.
Ciò che invece mi ha disturbato un po’ è la sintassi, spesso non precisa e, in molte occasioni, ho trovato faticoso comprendere chi fosse il soggetto della frase. Essendoci molti personaggi in scena, non sempre il soggetto sottinteso è la scelta migliore, soprattutto se si narra in terza persona.
Trovo comunque che questo romanzo sia un buonissimo esempio di come trovare equilibrio tra raccontato e mostrato e di come progettare una storia. Giada ha applicato bene gran parte dei principi narratologici e se pensiamo che è un’autrice giovane con tantissimo potenziale e una carriera in ascesa davanti, non posso fare altro che suggerire questo brillante libro d’esordio ai lettori amanti del genere, ma anche agli aspiranti scrittori come materiale di studio.
Il mondo è ben costruito e popolato da: gargoyle, uomini-drago, elfi, demoni tutti popoli con una storia di lotte e conflitti, vecchi e nuovi.
Hilya, la protagonista, mi è piaciuta molto perché è una figura femminile forte e decisa. Interessanti anche i compagni di viaggio, e soprattutto la figura del mentore Helcar.
Mi è piaciuta anche l’idea che non esista un singolo antagonista, ma che ci sia una forza oscura per ogni popolo e con caratteristiche e poteri differenti tra loro.