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Imperfezione. Una storia naturale Copertina flessibile – 16 maggio 2019
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- ISBN-108832850907
- ISBN-13978-8832850901
- EditoreRaffaello Cortina Editore
- Data di pubblicazione16 maggio 2019
- LinguaItaliano
- Dimensioni19.8 x 2 x 12.1 cm
- Lunghezza stampa197 pagine
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Dettagli prodotto
- Editore : Raffaello Cortina Editore (16 maggio 2019)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 197 pagine
- ISBN-10 : 8832850907
- ISBN-13 : 978-8832850901
- Peso articolo : 210 g
- Dimensioni : 19.8 x 2 x 12.1 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 7.455 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 49 in Scienze biologiche (Libri)
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Tuttavia, il discorso complessivo si afferra abbastanza facilmente; ma in questa ricostruzione storica dell'evoluzione universale molte cose fanno pensare e lasciano scuri in viso. L'universo, nato da un iniziale squilibrio particellare, in seguito creperà, ed è predestinato; la vita come la conosciamo è attaccata ad un filo, e solo se continua a zoppicare per il verso giusto potrà andare avanti. Tutte le specie hanno uno shelf life: ma le forme complesse sono le forme meno durature e più fragili. Da quando esiste la vita sul nostro pianetino, più del 99% delle specie si sono estinte (una buona parte addirittura per merito nostro). Rita Levi Montalcini affermava che la forma di cervello perfetta è quella degli insetti, certo non la nostra (basta vedere come parcheggia la gente in città, formiche e api si suiciderebbero piuttosto).
Insomma, leggo pagina dopo pagina prima di andare a dormire; non ero sereno neanche prima, ma credevo che “imperfezione” avrebbe rafforzato la mia mediocrità, o giustificato i miei difetti.
Invece dovrò aspettare parecchio, tipo l'autocoscienza della specie: o che diventi cosciente della sua imperfezione, o che la sua imperfezione diventi coscienza (qualcosa di simile).
Ad ogni modo, tutto il libro può essere considerato una parafrasi del bricolage evolutivo: l'evoluzione in generale, quella della specie umana e persino l'evoluzione tecnologica si giocano rimettendo in uso i soliti ingredienti e la solita scatola degli attrezzi: il nuovo quasi non esiste, e fondamentalmente è una questione di geniale riuso di materiali non tanto imperfetti, quanto sempre funzionali e all'occasione perfettibili.
Il cervello, il genoma che sono due tra i sistemi più complessi sono pieni di imperfezioni. Dal testo estrapoliamo le leggi dell'imperfezione
"1. La legge della contingenza: il caso - nelle vesti di mutazioni derive genetiche, estinzioni di massa, cambiamenti ecologici su larga scala - spesso cambia imprevedibilmente le regole del gioco evolutivo, con il risultato che un tratto prima ottimale e ben limato dalla selezione naturale si tramuta in un'imperfezione pericolosa.
2. La legge del compromesso: l'imperfezione spesso in natura nasce dall'esigenza di trovare compromessi tra interessi diversi e spinte selettive antagoniste.
3. La legge dei vincoli: la selezione naturale non è un agente che perfeziona e ottimizza gli organismi in ogni loro parte; non può farlo, perché lavora in contesti cangianti e soprattutto è condizionata da vincoli storici, fisici, strutturali dei sviluppo.
4. La legge del riuso: il riutilizzo di strutture già esistenti rende molto frequente in natura la prese di strutture subottimali e riciclate, cioè imperfette.
5. La legge della cipolla: l'eccedenza, se tollerabile, è fonte di cambiamento, perché l'evoluzione è la trasformazione del possibile.
6. La legge della Regina Rossa: quando l'ambiente corre più veloce di noi, ci ritroviamo evolutivamente sfasati, e dunque sempre un po' inadatti, imperfetti"
Il tratto comune che le leggi hanno è l'imperfezione che è una sorgente di evolvibilità.
Testo chiaro e lineare, non lo trovo per nulla difficile come ha scritto qualcuno, tuttavia ci sono termini da verificare.
L'autore scrive "cerchiamo ostinatamente conferma di cio' in cui vogliamo credere", per me questo è uno dei casi, nessuno è perfetto appunto.
Imperfetti per fortuna perchè quest'imperfezione è ciò che rende le specie adattabili agli ambienti che cambiano.