Eccomi nuovamente davanti alla mia queen Monica Robinson. Dopo aver divorato El Diablo e essere rimasta a bocca aperta per via del finale, non vedevo l’ora di avere ancora tra le mani un suo romanzo. Strada verso il nulla non è stata una lettura semplice perché nonostante sapessi che il finale sarebbe stato incompiuto - e il seguito pubblicato a distanza di pochi giorni - mi sono lanciata nella lettura.
Qui i protagonisti saranno Creed e Mia, già incontrati ne El Diablo. Il romanzo è dedicato completamente a loro e in piccola parte anche al fratello di Creed, Noah.
Questa volta sono un po' in difficoltà a parlare della storia. Io stessa mi sono ritrovata a fine lettura a rileggere la trama per dare il giusto significato a quelle parole. Creed è un personaggio crudo, duro, creato a immagine e somiglianza del padre e plasmato dall’ambiente in cui è cresciuto. Dentro di sé ha un cuore che batte senza sapere cosa fare per farlo partire.
Mia è una ragazza incredibile, intelligente e perspicace, ama la sua famiglia ma non le dinamiche che la portano a vivere la sua vita. Mia dentro di sé ha un cuore che è pronto a esplodere per amare una sola persona.
Se fosse Mia ad avere la chiave per far battere il cuore di Creed?
L’autrice ha scelto lo stesso stile di El diablo: racconta la storia distribuendola su un lungo lasso temporale. Caratteristica che adoro perché mi permette di vivere appieno tutte le varie sfumature che i protagonisti acquisiscono durante la crescita.
Mia è solo una bambina quando incontra Creed, hanno 9 anni di differenza, e da lì inizia quella che per loro sarà la battaglia più dura da vincere: allontanarsi per non ferirsi.
La Robinson esalta i suoi protagonisti, li porta allo stremo e li caratterizza con fare e modi indistinguibili. Creed è un personaggio che va inquadrato, studiato e conosciuto. Ha bisogno di fiducia e la richiede anche al lettore. Ho imparato ad amarlo pagina dopo pagina, lentamente. Ho avuto bisogno di affidarmi alle sue scelte per capirle e condividerle anche quando non ero d’accordo.
Mia è sicura di sé, sa quello che vuole fin da bambina e soprattutto non ama che qualcuno le metta i piedi in testa. Non ha peli sulla lingua e quello che pensa lo dice ad alta voce. Lei l’ho amata fin da subito perché è quel tipo di ragazza che sacrificherebbe tutto per amore.
Le loro vite saranno lo sfondo di questo romanzo che racchiude dolore, gioia, amore, speranza, sofferenza, amicizia, fiducia. Si confronteranno, si sfideranno e si feriranno perchè se il destino decide che due anime come loro sono destinate prima o poi a stare insieme nessuno può contrastarlo.
Solo Mia riuscirà a far sorridere l’imbronciato Creed e un raggio si sole potrebbe illuminare la sua vita. Ma il tempo è sempre un beffardo compagno. Quella linea che non si vuole mai superare per non farsi male questa volta non è stata segnata nelle vite di Creed e Mia, e anche quando la mente si allinea al cuore la possibilità di non farsi male ci sfugge dalle mani.
Strada verso il nulla non è solo una storia, è un viaggio dentro le anime di un uomo scheggiato, che non si è mai sentito accettato e all’altezza di suo padre, non ha mai ricevuto amore e considerazione e una ragazza che fin da bambina aveva capito di poter amare quel lui che tanto la intimoriva, costretta a una vita di rinunce imposte da un padre troppo protettivo, entrambi travolti da un insolito destino. Hanno sulle spalle le scelte fatte dalle loro famiglie, scelte a causa delle quali non potranno avere futuro.
Non mancherà la giusta dose di angst, elemento distintivo di questa autrice, e soprattutto sangue, dolore, violenza e delirio vivranno ogni giorno a fianco dei protagonisti portandoli a provare queste emozioni sulla loro pelle e su quella dei loro cari.
Quando il bisogno di rinascita bussa alle loro porte portando una ventata di speranza le lancette dell’orologio iniziano a correre più velocemente e l’unica cosa che resta da fare è imboccare quella strada che porta verso il nulla lasciandosi guidare da quell’unica emozione che può salvarli: l’amore.
Ritrovare Alejandro Martinez mi ha riportato le farfalle nello stomaco e i dialoghi tra lui e Creed un vero brivido.
Amo lo stile di Monica Robinson: è particolare, diretto, ben costruito e studiato, ogni tema è ben descritto e ogni particolare è ben delineato. Le emozioni che suscita attraverso i suoi personaggi sono vere bombe extrasensoriali. Ogni volta che si gira pagina, che si inizia un nuovo capitolo, si sa già che la storia crescerà e diventerà la realtà del lettore. In questa particolare storia il ricordo ai fatti accaduti l’11 settembre in America ha contribuito a rendere il racconto ancora più vivo e reale. Non possono mancare i fazzoletti mentre si leggono i romanzi della Robinson. Riesce a entrarti dentro l’anima, a spezzarla e a ricucirla con devozione.
Devo fare un mea culpa personale per non essere riuscita ad amare Creed come Martinez.
La storia è divisa in due romanzi e questo primo è servito per conoscere i protagonisti e crescere con loro in attesa dell'esplosione che si avrà nel seguito, Dove tutto finisce, in uscita il 9 agosto. Spero riuscirà a far salire Creed sul podio di fianco ad Alejandro, sempre un gradino sotto però perché il Diavolo è uno solo.
Non perdetevi questo romanzo, che vi consiglio di leggere dopo El Diablo perchè vi lascerà un ricordo indelebile di questa meravigliosa autrice.
Come sempre un ringraziamento particolare va alla casa editrice Quixote perché a ogni pubblicazione mette passione e professionalità partendo dalle cover, dalle traduzioni sempre corrette e continuando il lavoro nella sponsorizzazione catturando la voglia di leggere dei lettori.
Che dire: quanto manca al 9 agosto? Io la strada l’ho imboccata, ora voglio arrivare in fondo!
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Recensione a cura del blog "The Reading's Love"
4.5 stelleLa Robinson è una regina dell'angst (angoscia), ha un vero talento nel farmi entrare in conflitto con le emozioni che provo, nel farmi amare follemente molti aspetti della storia e farmene odiare profondamente altri, è talentuosa oltre ogni immaginazione a rendere reale e visivo ogni aspetto delle sue storie, a far provare ogni dolore e dramma in modo viscerale e totalitario e lasciartele appiccicate addosso anche dopo aver finito la lettura. Strada verso il nulla è la storia di Creed Jameson, figlio del presidente del club di motociclisti: 'Devil's Reject' Reietto del Diavolo, futuro erede di un regno di illegalità e violenza, nato e cresciuto sulla strada, addestrato ad uccidere e a non avere paura neanche della morte. La storia si evolve in un arco temporale di sette anni dove Creed ci racconta in maniera nuda e cruda la sua vita, le sue scelte, la sua caduta verso l'inferno. La prima parte del libro è un'immersione totale e tangibile nella vita del club con le sue leggi e guerre, i fratelli del club con i loro compiti e caratteristiche, il dovere, il legame fatto di sangue, la lealtà. Capiamo l'infanzia disfunzionale di Creed, il legame con i fratelli e la madre ed il suo bisogno di proteggerli, conosciamo un padre crudele e disumano che è la raffigurazione del male e dell'odio. Anno dopo anno assistiamo a drammi e tragedie che strappano pezzi di moralità a Creed, lo vediamo vendere la sua anima al club ed essere tormentato dagli incubi. Creed è un assassino per il suo Club, è una macchina da guerra per la patria quando vivrà la guerra reale, quella contro i terroristi che hanno fatto crollare le torri gemelle l'undici Settembre davanti ai suoi occhi. Il tributo della Robinson all'undici settembre è stato un vero colpo al cuore, credo che sia in assoluto la mia parte preferita di tutta la storia, una parte dolorosa, straziante ma perfetta che segna una svolta per Creed come per tutta l'umanità. Amo follemente Creed e tutto quello che è, soprattutto la sua oscurità perché ho vissuto con lui intensamente ogni attimo, lui è il mio eroe maledetto a cui mi sono legata sentendone ogni sua emozione straziante e distruttiva, fragile e commovente. La mia recensione è dedicata a lui perché è il cuore di questa storia che racconta di violenza e sangue, la parte romance è ai margini, si inizia a formare verso la fine per esplodere e dare il via al secondo libro che uscirà a breve, grazie a Dio. Mia appare quando ha nove anni, gli incontri con Creed sono sporadici ma incisivi per quello che avverrà nella prossima storia. Devo essere onesta: il suo punto di vista, che segue le fasi della sua crescita fino ai sedici anni, è stato per me l'unico neo di tutta la storia. Non mi piace né da piccola tantomeno da adolescente, è un giudizio prettamente personale dovuto da miei limiti invalicabili che non sto qui a spiegare perché comunque non incide sul giudizio della totalità della storia. Per le amanti di El Diablo preparatevi, lo troverete in diversi momenti durante la lettura e sarà nel suo piccolo un personaggio chiave, secondo me anche per l'evoluzione futura che si prospetta ancora più adrenalinica e sconvolgente...CONTINUA SUL NOSTRO BLOG. VENITE A TROVARCI
