Scarica l'app Kindle gratuita e inizia a leggere immediatamente i libri Kindle sul tuo smartphone, tablet o computer, senza bisogno di un dispositivo Kindle.
Leggi immediatamente sul browser con Kindle per il Web.
Con la fotocamera del cellulare scansiona il codice di seguito e scarica l'app Kindle.
Immagine non disponibile
Colore:
-
-
-
- Per visualizzare questo video scarica Flash Player
Estratto Estratto
Segui l'autore
OK
Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo: 285 Copertina flessibile – 21 marzo 2019
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- ISBN-108833932745
- ISBN-13978-8833932743
- Edizione25°
- EditoreBollati Boringhieri
- Data di pubblicazione21 marzo 2019
- LinguaItaliano
- Dimensioni11.6 x 1.4 x 19.6 cm
- Lunghezza stampa160 pagine
Spesso comprati insieme
I clienti che hanno visto questo articolo hanno visto anche
- Noi però gli abbiamo fatto le strade. Le colonie italiane tra bugie, razzismi e amnesieFrancesco FilippiCopertina flessibile
Dall'editore
Descrizione prodotto
Dalla seconda/terza di copertina
Dettagli prodotto
- Editore : Bollati Boringhieri; 25° edizione (21 marzo 2019)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 160 pagine
- ISBN-10 : 8833932745
- ISBN-13 : 978-8833932743
- Peso articolo : 170 g
- Dimensioni : 11.6 x 1.4 x 19.6 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 5.265 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- Recensioni dei clienti:
Informazioni sull'autore
Scopri di più sui libri dell'autore, guarda autori simili, leggi i blog dell’autore e altro ancora
Recensioni clienti
Le recensioni dei clienti, comprese le valutazioni a stelle dei prodotti, aiutano i clienti ad avere maggiori informazioni sul prodotto e a decidere se è il prodotto giusto per loro.
Per calcolare la valutazione complessiva e la ripartizione percentuale per stella, non usiamo una media semplice. Piuttosto, il nostro sistema considera cose come quanto è recente una recensione e se il recensore ha acquistato l'articolo su Amazon. Ha inoltre analizzato le recensioni per verificarne l'affidabilità.
Maggiori informazioni su come funzionano le recensioni dei clienti su AmazonRecensioni con immagini
-
Migliori recensioni
Recensioni migliori da Italia
Al momento, si è verificato un problema durante il filtraggio delle recensioni. Riprova più tardi.
Mi sento di consigliare questo libro.
Un esempio di pochezza e disonestà intellettuali ce la fornisce Attilio Laganà il quale - non senza qualche dimenticanza - scrive : “a pag. XIV si dice che per evitare di essere smascherato”il fascismo tappò la bocca a qualsiasi voce critica introducendo la pena di reclusione da 1 a 5 anni in caso di “offesa al Duce”. Ebbene è esattamente la stessa pena prevista oggi per oltraggio al Presidente della Repubblica (condannati per questo ad es. Storace e Guareschi), quindi anche in Italia oggi si tappa la bocca alla critica politica?” Facciamo un pò di ordine. Francesco Storace fu condannato a 6 mesi di reclusione per vilipendio al Capo dello Stato , ma per le attenuanti generiche fu disposta la sospensione della pena e la non menzione nel casellario giudiziario. Storace nel 2007 aveva definito in maniera spregiativa, la senatrice a vita Rita Levi Montalcini una "stampella". Qualche giorno dopo Giorgio Napolitano tornò sull'accaduto, censurando quel tipo di attacchi come "indegni". A stretto giro la risposta del segretario de La Destra: "Indegno semmai sarà il Capo dello Stato”. Quindi, non una “critica politica” ma l’offesa di un “fascista” ad una scienziata premiata con il Nobel nel 1986. E’ evidente - e qui sta la pochezza intellettuale del recensore di turno - che la vicenda di Storace non può fare da contrappeso - come è riportato nel libro a pagina XIV - ai circa cinquemila denunciati tra il 1926 e il 1943 dal regime fascista; oltre un terzo fu mandato al confino - il 15% dei confinati antifascisti! -, circa 300 furono condannati alla reclusione dal Tribunale speciale, e gli altri furono ammoniti o diffidati. Vogliamo ricordare qualche nome ? Sandro Pertini, Curzio Malaparte, Antonio Gramsci, Umberto Terracini, Luigi Longo, Pietro Secchia, Mauro Scoccimarro, Ernesto Rossi, Riccardo Bauer, Ferruccio Parri, Cencio Baldazzi, Tullio Benedetti, Spartaco Stagnetti, Giovanni Battista Domaschi. Poi ci sono i recensori ciechi . E sono molti . Come Emanuele Maggio che ci invita a leggere “storici antifascisti ma intellettualmente onesti come De Felice e Gentile” senza accorgersi che i due storici sono tra i più citati nella bibliografia di Filippi.
E poi ovviamente le pensioni diventano argomento di discussione di tal M.Risi ( 428 like!) il quale pur riportando alcuni - solo alcuni - dati corretti - li mescola confondendo il lettore - A proposito delle pensioni l’autore - e parlo di Filippi - spiega che il sistema pensionistico ha origine nel 1895 e che solo nel 1919 la Cassa di Previdenza diventò Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali e l’adesione al sistema dei versamenti fu imposto alle aziende come obbligatorio e non più su base volontaria come era dapprima. Tutti gli italiani lavoratori da quel momento, cioè appunto dal 1919, ebbero diritto, per legge, alla pensione. Insomma il diritto alla pensione fu acquisto dai lavoratori italiani 3 anni prima (1922) dell’avvento di di Mussolini che, nel 1933 , cambiò il nome alla Cassa Nazionale trasformandola in Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (INFPS).Insomma Mussolini - fece nel 1933 - quello che stanno facendo i suoi “nipotini e pronipoti” ridefinendo alcuni Ministeri come quello delle “Imprese e Made in Italy” o quello della “Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste”.
Molti poi scrivono di “faziosità”, come se la Storia decidesse di stare da una parte piuttosto che dall’altra. E’ qui il punto focale perché la storia raccontata dai testimoni, dai vincitori, dai perdenti , dalla Gazzetta Ufficiale, ci ha mostrato un Benito Mussolini come uno dei peggiori criminali della storia dell’umanità con il quale - una gran parte di “faziosi” - non vuole ancora fare i conti perchè - come scriveva lo stesso De Felice - “i fatti sono assai più eloquenti e persuasivi delle filippiche di certo antifascismo da comizio e di tante schematizzazioni che fanno acqua da tutte le parti».
invece di rispondere di pancia dovremmo tutti documentarci bene, solo con la conoscenza si possono affrontare questioni rilevanti ed evitare di farci turlupinare dai tanti Mangiafuoco che affollano il web
E' un'opera irrinunciabile per i lettori italiani di qualunque età, adolescenti, adulti o anziani che siano, sia per non cadere vittima della retorica da quattro soldi sul Duce che ancora imperversa, sia per poter rispondere a tono a chiunque pensi di poter mettere in discussione gli ideali di libertà e democrazia che con gran fatica sono stati conquistati dai nostri padri, e di cui malgrado tutto e nonostante l'indubbia imperfezione con cui sono stati realizzati, ancora godiamo.