Quando Girola decide di fare sul serio , ci riesce quasi sempre .
Se solo l'autore milanese riuscisse a essere meno dispersivo , ogni tanto si comincia una serie nuova che si interseca con altre già in corso e dopo un pochino si perde il filo ... , sarebbe meglio per noi poveri lettori , ma non si può avere tutto , evidentemente..
Poco male , in questo nuovo episodio della serie Italia Doppelganger , termine di origine teutonica che significa doppione o imitazione , si parte alla grande con una nuova storia serrata e che fila liscia fino alla penetrante conclusione .
La serie in questione immagina una realtà alternativa , dove le cose non sono esattamente come nella nostra , ma spesso protagonisti e scenari si intersecano e si scambiano di posto , spesso non volutamente e spessissimo con poca fortuna per i malcapitati eroi per caso .
Fa da corona a questa storia di code in auto e periferie degradate un finale tra i migliori messi in opera da Alessandro Girola .
E chi , come il sottoscritto , si sciroppa volentieri da anni storie horror e di scifi , sa quanto è difficile finire bene ..... acquisto indispensabile , bravo Alex !
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Il ritorno di Italia Doppelgänger
Che gioia questo nuovo racconto di Girola, racconto che si legge in un lampo. L'autore ci porta nuovamente nella sua "Italia doppelgänger", nella Brianza più inquietante che si possa immaginare. Per me risulta più atroce l'atmosfera insopportabile della vita reale di Luciano, il protagonista, piuttosto di quella alternativa, in cui incappa per arrivare in tempo in ufficio. È interessante come Girola riesca a descrivere alla perfezione entrambe le dimensioni, il malessere di Luciano, della sua ragazza Irene, e di chiunque appaia in questa breve storia sinistra (menzione speciale per il barista). Pare di vedere quello che si legge, sembra di sentire addosso l'afa di un luglio noioso e il brivido di un misterioso non luogo. Io, francamente, preferirei stare nel non luogo. :)Il racconto dà da pensare che possano arrivarne altri. Io lo spero. Adoro quest'ambientazione e se fosse per me, Girola potrebbe scriverne in continuazione. Non mi stancherò mai di leggerli.Molto efficace la copertina, che mi ha colpito subito. Ottimo lavoro di editing. Insomma, leggetelo.
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Recensito in Italia il 2 novembre 2017
Recensito in Italia il 27 luglio 2017
Che gioia questo nuovo racconto di Girola, racconto che si legge in un lampo. L'autore ci porta nuovamente nella sua "Italia doppelgänger", nella Brianza più inquietante che si possa immaginare. Per me risulta più atroce l'atmosfera insopportabile della vita reale di Luciano, il protagonista, piuttosto di quella alternativa, in cui incappa per arrivare in tempo in ufficio. È interessante come Girola riesca a descrivere alla perfezione entrambe le dimensioni, il malessere di Luciano, della sua ragazza Irene, e di chiunque appaia in questa breve storia sinistra (menzione speciale per il barista). Pare di vedere quello che si legge, sembra di sentire addosso l'afa di un luglio noioso e il brivido di un misterioso non luogo. Io, francamente, preferirei stare nel non luogo. :)
Il racconto dà da pensare che possano arrivarne altri. Io lo spero. Adoro quest'ambientazione e se fosse per me, Girola potrebbe scriverne in continuazione. Non mi stancherò mai di leggerli.
Molto efficace la copertina, che mi ha colpito subito. Ottimo lavoro di editing. Insomma, leggetelo.
Il racconto dà da pensare che possano arrivarne altri. Io lo spero. Adoro quest'ambientazione e se fosse per me, Girola potrebbe scriverne in continuazione. Non mi stancherò mai di leggerli.
Molto efficace la copertina, che mi ha colpito subito. Ottimo lavoro di editing. Insomma, leggetelo.
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Recensito in Italia il 23 luglio 2017
