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La sposa scomparsa Copertina flessibile – 8 settembre 2016

3,9 3,9 su 5 stelle 1.107 voti

Dentro Milano esistono tante città, e quasi inavvertitamente si passa dall'una all'altra. C'è poi chi sceglie le zone di confine, come i Navigli, a cavallo tra i locali della movida e il quartiere popolare del Giambellino. Proprio da quelle parti Libera quarantasei anni portati magnificamente ha trasformato un vecchio casello ferroviario in una casa-bottega, dove si mantiene creando bouquet di nozze. È lì che vive con la figlia Vittoria, giovane agente di polizia, un po' bacchettona, e la settantenne madre Iole, hippie esuberante, seguace dell'amore libero. In una piovosa giornata di luglio, alla loro porta bussa una donna vestita di nero: indossa un lutto antico per la figlia misteriosamente scomparsa e cerca giustizia. Il caso risale a tanti anni prima e, poiché è rimasto a lungo senza risposta, è stato archiviato. Eppure la vecchia signora non si dà per vinta: all'epoca alcune piste, dice, sono state trascurate, e se si è spinta fino a quel casello è perché spera che la signorina poliziotta possa fare riaprire l'inchiesta. Vittoria, irrigidita nella sua divisa, è piuttosto riluttante, ma sia Libera che Iole hanno molte buone ragioni per gettarsi a capofitto nell'impresa. E così, nel generale scetticismo delle autorità, una singolare équipe di improvvisate investigatrici a dispetto delle stridenti diversità generazionali e dei molti bisticci che ne seguono riuscirà a trovare, in modo originale, il bandolo della matassa.
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Dettagli prodotto

  • Editore ‏ : ‎ Sonzogno (8 settembre 2016)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 171 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8845426246
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8845426247
  • Peso articolo ‏ : ‎ 180 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 12 x 1 x 24 cm
  • Recensioni dei clienti:
    3,9 3,9 su 5 stelle 1.107 voti

Informazioni sull'autore

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Rosa Teruzzi
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Recensioni clienti

3,9 su 5 stelle
3,9 su 5
1.107 valutazioni globali
sensibilità e audacia
4 Stelle
sensibilità e audacia
L’autrice ambienta la vicenda nella città dove passa la maggior parte della sua vita: Milano. La racconta uggiosa, grigia e umida. La zona sono i Navigli. Per la precisione parla di un casello che suo nonno Spartaco, dipendente delle ferrovie dello stato, ha lasciato alla famiglia.I personaggi che abitano questa vecchia dimora con serra e orto sono tre donne, tre generazioni che si confrontano, a volte si amano. A volte si detestano, come nelle più classiche situazioni.La più anziana è Iole, una arzilla vecchietta figlia dell’amore libero, con una mente aperta e con tanta voglia di sperimentare ancora la vita. Tanto che quando sua figlia Libera era piccola, lei era in giro per il mondo con il sacco a pelo ed è stato nonno Spartaco ad allevare la nipote.La realtà dell’autrice si confonde con i personaggi di carta che si stanno delineando mano a mano che si sfogliano le pagine. Per terminare il singolare trio arriva Vittoria, un agente di polizia dal carattere introverso che mette spesso a disagio la madre Libera, ma non nonna Iole, che le tiene testa imbastendo discorsi senza fine.Grande risalto a Libera fioraia. Colori, profumi, erbe aromatiche in quel capannone oramai arrugginito ma con un cuore color arcobaleno. Ha raccolto tutte le lezioni che il nonno le ha passato sul giardinaggio e ne ha fatto un lavoro. Dopo una deludente esperienza da libraia, ora si è improvvisata fioraia. Compone bouquet per spose.Quel giorno una signora vestita di nero si appresta a suonare il campanello del casello. La donna ha bisogno di Vittoria, che in quel momento si nega scappando in camera, obbligando così mamma Libera a dire una bugia. Per Libera la figlia sta passando un momento particolare. Essendo un carattere chiuso, non condivide la sua quotidianità. Molte volte, per evitare interrogatori e domande imbarazzanti, prende la sacca e se ne va.“Dove andava sua figlia tutti i giovedì sera… e soprattutto usciva con la pistola”Agli occhi di Libera, Vittoria le sta nascondendo qualche cosa. L’autrice scava nella mente della madre portandola a pensare scenari terrificanti. E adesso doveva pure mentire perché lei si rifiutava di palesarsi alla signora vestita di nero. Libera non riesce a scordare il viso della donna in nero, quegli occhi non rassegnati e con un velo di solitudine.Marcella penetra così nell’animo di Libera, mostrando da subito la sua fragilità ma anche l’arguzia nell’interpretare, solo dall’espressione del viso, dei sentimenti nascosti o accantonati da troppo tempo.Le indagini sono rocambolesche perché le due donne non sono delle detective e a volte si fanno scoprire rischiando anche la vita. Proprio a causa della perseveranza di mamma e nonna , messa alle strette, Vittoria, scoperte le loro peripezie e anche se contrariata dal loro comportamento da incoscienti, cede e fa riaprire con il suo capo il caso, archiviato oramai da molti anni.Le profonde radici di queste tre donne le si tastano con mano. Ognuna vive la vita secondo il modo in cui è cresciuta e come si è adattata alle situazioni. Ne conviene che l’umanità di Libera è ben in contrasto con quella della figlia Vittoria, che tutti i giorni è a contatto con gente malvagia e pericolosa. Da contraltare la leggerezza di come prende le cose nonna Iole, che aiuta a suo modo in quella ricerca della verità con imprudenza e azzardo.La Teruzzi indaga anche nella figura emblematica dell’essere genitori, di come può dividerli o unirli.“Il dolore non cementa l’unione dei sopravvissuti, ma mette quelli che si rassegnano contro chi si ostina a combattere facendone dei nemici.”Infatti questo è il pensiero di Libera mentre ascolta il marito della donna in nero. La moglie e madre vuole a tutti i costi che venga fatta luce sulla scomparsa della propria figlia. Anche Libera, dopo anni di impassibilità e pigrizia, si ravvede e crede sia giunto il momento di sapere chi ha ucciso suo marito poliziotto.“La vocina” di Libera continua a farla ragionare, a volte verso strade folli, a volte verso sentieri percorribili, ma sempre aspri di cattiveria e superbia.Il personaggio che mi è piaciuto è l’aiuto giornalista, “La smilza”, come la chiama il capo redattore. E’ dotata di una buona dose di sfacciataggine data dall’esperienza di reporter da strada. Capisce immediatamente il suo interlocutore e ne entra in simbiosi facendosi raccontare senza sforzo alcuni fatti importanti mai svelati prima.Ho trovato questo giallo lineare e semplice. Non ha descrizioni inutili ma contiene l’essenziale perché sia una buona lettura. Inoltre non è solo un caso da risolvere, ma c’è anche tutto un ribollire di sentimenti, sensi di colpa che emergono ferendo alcuni personaggi e lodandone altri, ma che concludendo portano alla ragione, risolvendo definitivamente la dolorosa vicenda umana.Per quelle persone a cui piace correre nelle letture e catturarne subito l’anima e il succo della questione.Per quei lettori che amano tutto ciò che è fiori e piante e anche una gustosa tavola vegetariana.Per quei lettori che amano che le indagini siano intraprese, da persone senza esperienza e che per questo possano incappare in errori e vicende pericolose. E proprio perché inesperte giungano con la loro semplicità e schiettezza alla soluzione.
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 14 ottobre 2022
Una trama ben strutturata e coinvolgente, densa di citazioni letterarie, ricette profumate e bouquet di fiori particolari, che riporta indietro di 26 anni, ambientata in una Milano periferica, lontana dai noti circuiti turistici e modaioli. Tre generazioni di donne, madre, nonna e nipote; tre personalità diverse e tre modi diversi di affrontare la vita, che smussano ognuna gli spigoli del proprio carattere e si coalizzano, per aiutare un'altra donna a scoprire la verità sulla scomparsa della figlia. Il "caso freddo" viene risolto, mentre la soluzione del mistero che circonda la morte del marito di Libera è aperto, invogliando così il lettore a leggere i libri successivi.
Recensito in Italia il 17 marzo 2024
Molto carino se piace il genere
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 21 novembre 2022
Duvertente gialletto di ambiente milanese, fuori dai soliti schemi
Recensito in Italia il 13 settembre 2022
Ho trovato simpaticissime le protagoniste del libro, così diverese tra loro ma alla fine si incontrano sempre.
Complimenti all'autrice, comunque sto gia leggendo il 3° volume
Recensito in Italia il 26 ottobre 2023
Scritto con eleganza. Ti avvolge e conquista fin dai primi righi trasmettendoti un senso di partecipazione che vorresti potesse continuare anche dopo la parola fine.
Un racconto che contrasta nella trama e nei personaggi con i soliti noti anglo-americani di cui sono stufo.
Personaggi reali senza traumi infantili o problemi di alcool o altro.
Spero di per leggere altro di questa scrittrice. Complimenti.
Recensito in Italia il 13 maggio 2022
È vero, i personaggi sono sopra le righe e la storia gialla è leggera ma stiamo parlando di un libro di finzione e il risultato è piacevole e si fa leggere velocemente.
Recensito in Italia il 24 maggio 2022
Non è un libro travolgente, però è un buon sostituto per rilassarsi senza rincretinirsi con i programma televisivi e i giornali scandalistici (o terroristici)
Recensito in Italia il 27 maggio 2023
Questo giallo un po' "sui generis" mi è piaciuto molto perché si discosta dai soliti. Molto belle e ben delineate le figure delle tre protagoniste principali: Iole, la nonna che benché superi la sessantina, non rinuncerà mai all'amore, Libera la figlia di Iole, fioraia che crea eccezionali bouquet per le spose, vedova di un poliziotto nonché madre di Vittoria, una poliziotta estremamente intransigente che mal sopporta le ingerenze di nonna e mamma nelle sua indagini. Anche se poi saranno loro ad aiutarla a scoprire i colpevoli. Scritto molto bene, con bei riferimenti letterari, ha carpito la mia attenzione e il mio interesse da subito e invogliata ad acquistare i prossimi della serie.

Le recensioni migliori da altri paesi

Sara Pianigiani
5,0 su 5 stelle Lettura leggera e piacevole
Recensito nel Regno Unito il 1 settembre 2019
Il libro è molto piacevole e scorre molto bene.