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Il racconto dell'ancella Copertina flessibile – 1 giugno 2017
C'è una nuova edizione di questo articolo:
- Lunghezza stampa400 pagine
- LinguaItaliano
- EditorePonte alle Grazie
- Data di pubblicazione1 giugno 2017
- Dimensioni13.6 x 3.8 x 20.5 cm
- ISBN-108868337428
- ISBN-13978-8868337421
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Dettagli prodotto
- Editore : Ponte alle Grazie; 2° edizione (1 giugno 2017)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 400 pagine
- ISBN-10 : 8868337428
- ISBN-13 : 978-8868337421
- Peso articolo : 760 g
- Dimensioni : 13.6 x 3.8 x 20.5 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 121,171 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 2,284 in Fantascienza (Libri)
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La trama di "Il racconto dell'ancella" ci introduce in un mondo post-apocalittico devastato dalle radiazioni atomiche, dove gli Stati Uniti sono ora uno Stato totalitario governato dal controllo assoluto del corpo femminile. La protagonista, Difred, è una delle ancelle, le poche donne ancora fertili, costrette a servire l'élite dominante garantendo una discendenza alla Repubblica di Galaad.
La descrizione di questa società distopica è sorprendente e spaventosamente realistica, con la sua crudele oppressione e l'assoluta mancanza di libertà per le donne. La scrittrice, con abilità straordinaria, fonde mito, metafora e storia per dar vita a una satira potente contro i regimi totalitari e la società ipocrita e puritana.
La narrazione di Difred ci trascina in un viaggio di lotta, desideri repressi e ribellione, in cui la speranza e la possibilità di un cambiamento emergono anche nelle circostanze più oscure e disperate. La protagonista si trasforma in un simbolo di resilienza e resistenza, sfidando la brutalità del regime e lottando per il suo diritto di essere un essere umano libero.
Mi ha colpito particolarmente come il racconto, sebbene ambientato in un futuro distante, rifletta e interpelli fortemente il nostro presente. Le tematiche di oppressione, controllo del corpo e politica sessuale sono ancora estremamente rilevanti nella nostra società attuale, e il libro ci invita a riflettere su questioni cruciali riguardanti i diritti delle donne e il potere.
insomma, "Il racconto dell'ancella" è un libro potente e provocatorio, che ha affascinato me e mia moglie dall'inizio alla fine. La scrittura di Margaret Atwood è incisiva e coinvolgente, e la storia ci ha fatto riflettere a lungo dopo averlo letto. Lo consiglio vivamente a chiunque sia interessato a romanzi distopici, ma anche a coloro che desiderano esplorare temi importanti e attuali attraverso una narrativa avvincente.
La struttura del paese è ben sviluppata dall’autrice che ci spiega nei minimi dettagli quale sia la struttura della società, troviamo i Comandanti con le loro Mogli, le Marte, le Ancelle, le Zie e Nondonne, oltre ai Custodi, agli Angeli e agli Occhi.
Le vere protagoniste sono le Ancelle, queste donne che sono state scelte come “contenitore” per procreare, naturalmente sono donne umiliate, che devono solamente fare quello che gli viene detto, che ripetono frasi simili al Vangelo ma diverse da quello che possiamo leggere nei testi sacri. Diciamo che a Galaad si nomina molto la religione, ma non è quella che noi conosciamo, è un po’ cambiata. Le ancelle sono costrette ad andare a letto con il Comandante in quanto le loro Mogli non sono in grado di dargli un figlio.
Queste donne che non hanno la libertà, sono schiave di questo paese, costrette a vestirsi di rosso e in testa devono tenere un copricapo con le alette bianche che gli impediscono di vedere e di essere viste.
Difred, è la protagonista della storia, nella vita di prima, come viene chiamato il periodo prima dell’esistenza della repubblica di Galaad, era sposata ad un uomo divorziato Luke e aveva una bambina, queste ancelle e anche Difred vengono isolate dai loro affetti e non possono più stare con i loro figli e non sanno nemmeno dove sono i loro cari.
Per tutte le altre donne, che non sono mogli, ancelle, marte o zie, vengono chiamate Nondonne e spedite nelle Colonie e non si sa nemmeno che fine fanno.
Tutto quello che per noi è normale, diventa proibito, indossare un vestito corto, avere i capelli sciolti, avere una propria indipendenza, anche per Difred il mondo è cambiato in un istante, un giorno si è trovata senza lavoro, senza un conto in banca e senza nulla che fosse di sua proprietà.
Anche la libertà di leggere viene abolita, non ci possono più essere riviste o romanzi e la maggior parte della tecnologia non viene utilizzata.
Durante il parto di una delle ancelle, non vengono utilizzati anestetici o macchinari, questo comporta che il parto possa essere fatale per la donna e per il bambino, oltre che durante la gravidanza non vengono fatti esami o altro, quindi non possiamo nemmeno sapere se i neonati stanno bene.
Alle donne viene tolto qualsiasi cosa, non devono avere nulla di loro proprietà, non devono essere autonome e indipendenti, il mondo di Galaad è dominato dagli uomini e dalla loro volontà.
Se pensiamo, non siamo molto distanti dal passato anzi siamo tornati al passato, in una società che considera la donna meno di niente, che viene utilizzata solo come mezzo per procreare come se fosse un macchinario, un essere senza sentimenti e senza emozioni che deve solo eseguire gli ordini.
La donna a prescindere, viene considerata impura e colpevole, anche la Eva della creazione viene incolpata per il peccato originale in quanto Adamo non ha nessuna colpa e l’unica cosa che la può salvare è la maternità.
Tutto quello che avevamo prima era sbagliato e impuro, ma Difred non può cancellare i ricordi, il mondo in cui viveva prima e infatti nel testo una delle Zie dice queste frasi “ per quelle che verranno dopo, sarà più facile, perché accetteranno il loro dolore con cuore volenteroso. Non diceva: perché non avranno ricordi, ma diceva: perché non vorranno cose che non possano avere”.
Le ancelle escono solo per fare la spesa e gli vengono dati dei buoni per acquistare il cibo, vanno via sempre in coppia, non tanto perché hanno un’amica, ma per proteggersi dalle altre persone o per essere spiate dalla compagna che può riferire qualche comportano strano al Comandante o alla Moglie.
I rapporti umani e i sentimenti come l’amore o l’amicizia non sono contemplati, le ancelle devono assolvere all’unico loro compito quello di procreare, è l’unica cosa che conta.
Leggendo la storia, ho percepito l’angoscia di Difred, l’autrice è riuscita a creare un mondo in cui le donne hanno paura e non hanno il coraggio di lottare e di ribellarsi per riprendere la loro libertà, l’unica cosa che rimane è il loro corpo che però viene barattato come se fosse una merce di scambio.
La cosa che tiene Difred legata al passato sono i ricordi, ma purtroppo per quanto lei si sforzi, il volto del marito e della figlia si fa via via meno nitido e si somma alla paura di perdere l’unico contatto con il mondo di prima.
Con il tempo ci si abitua a questa situazione e si è costretti a sopportare di vivere in un mondo dove tutto è sbagliato, dove i diritti delle donne così duramente conquistati non esistono più.
In un mondo in cui regna il terrore e la paura, una morale quantomeno bigotta e soffocante, dove non c’è spazio per i sentimenti e le emozioni c’è una piccola luce, un piccolo bagliore di speranza, un piccolo spazio per l’amore e forse per cambiare le cose. Una flebile illusione in un futuro migliore.
Ho trovato agghiacciante leggere queste pagine e pensare che un giorno, forse, potrebbe veramente esistere Galaad e vivere in un mondo dove noi donne non siamo considerate, se ci pensiamo, ci vuole poco per tornare indietro e invece ci vuole così tanto per fare una minima evoluzione.
Recensione completa nel blog.
Le immagini sono molto accurate, viene dato largo spazio ai dettagli.
Il formato è leggermente più spesso di quel che pensassi e quindi meno pratico da portare in giro, ma ne vale la pena