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Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia - Nintendo 3DS
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Informazioni su questo articolo
- Recluta un esercito di eroi, affronta i nemici in scontri a turni ed esplora dungeon in 3D ricchi di insidie
- Scopri le storie intrecciate degli eroi Alm e Celica, affronta nemici, sconfiggi mostri ed esplora dungeon in 3D
- Compatibile con amiibo per ricevere dei vantaggi nel gioco
Dettagli prodotto
- Fuori produzione : No
- Età consigliata : Dai 7 anni in su
- Lingua : Italiano
- Manuale : Italiano
- Dimensioni prodotto : 1 x 1 x 1 cm; 40 grammi
- Data d'uscita : 19 maggio 2017
- Sottotitoli: : Italiano
- Garanzia e recesso: Se vuoi restituire un prodotto entro 30 giorni dal ricevimento perché hai cambiato idea, consulta la nostra pagina d'aiuto sul Diritto di Recesso. Se hai ricevuto un prodotto difettoso o danneggiato consulta la nostra pagina d'aiuto sulla Garanzia Legale. Per informazioni specifiche sugli acquisti effettuati su Marketplace consulta la nostra pagina d'aiuto su Resi e rimborsi per articoli Marketplace.
- ASIN : B06XWDRM6Q
- Numero modello articolo : 2236949
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 14,818 in Videogiochi (Visualizza i Top 100 nella categoria Videogiochi)
- n. 1,075 in Giochi per Nintendo Switch
- n. 1,541 in Sistemi legacy per Nintendo
- Recensioni dei clienti:
Descrizione prodotto
Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia - Nintendo 3DS
Descrizione Prodotto
Unisciti alla lotta per riportare la pace a Valentia
Conduci Alm e Celica in percorsi paralleli per portare la pace in un continente dilaniato dai conflitti. Prendi parte a battaglie a turni con uno stile di gioco che combina elementi classici e moderni.
Alm
Celica
Benvenuti a Valentia
Le divinità in guerra hanno diviso il continente in due regni: Zofia e Rigel. Per secoli un accordo tra dei ha garantito la pace, ma ora non più. Sono tornate a riecheggiare le grida di guerra. Sarà la potenza di due eserciti – guidati in parallelo – a riportare la pace nel continente di Valentia.
Gli eroi
Alm e Celica, i protagonisti dell'avventura, sono stati amici d'infanzia uniti da un profondo legame. Anni dopo, le loro strade torneranno a incrociarsi mentre guidano i loro eserciti in missioni molto diverse.
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La cosa interessante è che nonostante sia un remake, sono state lasciate pressoché invariate tutte le meccaniche tipiche di Gaiden, che non vengono dunque rivoluzionate per allinearsi a quelle dei giochi più recenti; tra poco vedremo nel dettaglio di cosa parlo…
TRAMA
Alm e Celica sono due amici che sin da bambini si trovano molto in armonia l’un con l’altra, tuttavia per un motivo a noi inizialmente ignoto, Celica viene allontanata da Alm e portata da tutt’altra parte, le strade dei due protagonisti dunque si separano, e ognuno di loro una volta cresciuto dovrà intraprendere un cammino diverso, riusciranno i loro destini a rincontrarsi dopo tanti anni? E’ questa la base per una trama molto gradevole, che coinvolge uomini e dei, amici e nemici, amore ed incomprensioni; certamente non un capolavoro da premio Omar, ma in generale siamo a buoni livelli (sicuramente meglio di Fates), anche grazie alle tecniche di narrazione che quei geniacci di Intelligent Systems ci propongono: tanto per dirne uno, nelle fasi iniziali del gioco c’è un flashforward che ci permette di vedere un avvenimento che si capisce essere molto in là nella storia, in questo modo il gioco mette fin da subito curiosità nel giocatore, che si chiederà come sia possibile che ciò che sta vedendo possa accadere. Il tutto è poi reso migliore delle cutscene animate che si presenteranno a noi ogni tanto, come sempre ottime, e ne approfitto per dire che il gioco è interamente doppiato (in inglese o giapponese), dalle scene animate ai dialoghi minori, molto apprezzabile come cosa (ovviamente i sottotitoli sono disponibili anche in italiano).
GAMEPLAY
Se non conoscete le basi del gameplay di fire emblem, sappiate che si tratta di uno strategico dove dovremo muovere le nostre unità, ciascuna con le proprie peculiarità, su delle mappe divise in caselle tipo scacchiera per completare gli obiettivi richiesti. Fatta questa premessa, passiamo alle cose piccanti.
Innanzitutto qui siamo davanti ad uno di quei capitoli dove si accede ai vari luoghi di interesse tramite una mappa (similmente a Retaggio o The Sacred Stones), tali luoghi sono villaggi, castelli, dungeon o mappe di battaglia, dove si articolano le tre fasi principali di gameplay del gioco:
Punta e clicca: in luoghi come villaggi o castelli potremo parlare con svariati personaggi, principali o secondari che siano, ed alcuni di questi ci appiopperanno anche missioni secondarie. Sempre nei suddetti luoghi è possibile comprare strumenti o armi, oltre a potenziare le stesse. Potremmo analizzare anche i luoghi che stiamo visitando entrando in una fase punta e clicca alla professor Layton per ottenere ulteriori oggetti.
Dungeon:Ebbene sì, in questo Fire Emblem abbiamo anche dei dungeon da esplorare dove possiamo muoverci liberamente senza essere limitati dalla fedele griglia che si stanzia sotto i nostri piedi in ogni combattimento (che tuttavia si ripresenterà ogni qual volta entriamo in contatto con un nemico).Tali dungeon non sono molto elaborati in realtà, non presentano veri e propri puzzle da risolvere ma l’unico vero obiettivo è trovare la strada giusta per arrivare alla fine, per un titolo del genere tuttavia questo non è un problema, i dungeon, così come le fasi punta e clicca, riescono a dare varietà al gameplay e ci permettono di staccare un pò dalle battaglie, a proposito...
Battaglie:Sulla mappa prima menzionata troveremo mostri e nemici che avvieranno un combattimento se entriamo in contatto con essi, ma solo alcune delle battaglie che andrete ad affrontare saranno utili ai fini della trama. Mi fermo subito per segnalare un grosso difetto del gioco: se le battaglie importanti per la trama sono affrontabili una sola volta, quelle opzionali invece no, e sapete perchè? Perché ogni volta che ci muoviamo sulla mappa i mostri che in precedenza abbiamo sconfitto (quelli inutili per la trama) continueranno a risorgere; questo significa che se ad esempio si sconfigge un mostro, si va avanti nella mappa, ma dopo un pò si vuole tornare indietro magari per rivisitare in un villaggio, dovremo sconfiggere ancora gli stessi mostri, dopodichè se si vuole tornare al punto precedente per andare avanti con la storia dovremo sconfiggerli una terza volta dato che saranno risorti ancora. Il gioco sarebbe stato infinitamente meglio se i mostri non fossero potuti risorgere, così che il giocatore non debba fare e rifare le stesse battaglie più volte.
Ora entriamo nel dettaglio nelle meccaniche di battaglia, vi ricordate che all’inizio ho detto che queste sono rimaste pressoché invariate dal titolo del ‘92? Bene, ecco cosa intendevo:
-Ogni unità può portare con sé un solo oggetto, strumento o arma che sia, inoltre le armi non si rompono mai.
-Il triangolo delle armi non esiste, non potrete più affidarvi a questo sistema stile sasso carta forbice per vincere le vostre battaglia (tuttavia le altre tipiche debolezze rimangono, ad esempio le unità volanti sono sempre deboli agli archi).
-Le magie sono infinite, ma per usarle dovete utilizzare i punti salute dell’unità che le mette in atto, più la magia è potente, più l’unità perderà punti salute. (Da notare come le magie non contino come oggetti, quindi non c’è il limite di una sola magia come per le armi).
-Il cambio classe non si fa tramite un oggetto, ma recandosi alle statue della dea (presenti solitamente nei dungeon) una volta raggiunto il livello necessario.
Sono questi i cambiamenti più interessanti che rendono particolare questo titolo, da fan della saga mi ha fatto molto piacere avere delle meccaniche diverse dalle solite con cui avere a che fare, così da dover usare strategie differenti da quelle usuali.
Tra le altre cose rilevanti da segnalare abbiamo un sistema di fatica, ogni unità in pratica si affatica quando combatte, più un'unità è stanca, più le sue statistiche ne risentiranno in negativo, e per rimetterle in sesto dobbiamo dargli da mangiare. Questa meccanica potevano benissimo toglierla dato che diventa solo una preoccupazione in più per il giocatore in fin dei conti.
Le mappe sono inferiori a quelle degli ultimi capitoli,si tratta solitamente di vaste pianure con qualche ponte, albero o forte qua e là, questo perché sono una riproduzione di quelle del titolo originale, quindi lo perdoniamo.
Ciò che invece non perdono è un’altra peculiarità del gioco originale che avrebbero dovuto sistemare, in pratica in questo capitolo tra i nemici incontreremo gli evocatori, unità che potranno evocare fino a 8 mostri ogni due turni, questo significa che ogni quattro turni, se c’è un evocatore, potremo ritrovarci fino a 16 nemici in più sulla mappa, se gli evocatori sono due, fino a 32 nemici in più. Capite bene che in questo modo le battaglie si allungano inutilmente per sconfiggere tali mostri che seppur non particolarmente forti danno parecchio fastidio. La cosa viene in parte bilanciata dal fatto che anche alcune nostre unità possono apprendere l’abilità di evocare alleati, ma si tratta di una magra consolazione.
Altro difettuccio che Shadows of Valentia si porta dietro dal titolo del ‘92 è l’assenza di varietà negli obiettivi: se nei giochi più recenti abbiamo visto mappe che richiedevano di difendere una determinata zona o di trovare un infiltrato, le uniche missioni con cui avremo a che fare questa volta saranno le più classiche “sconfiggi il boss” o “annienta tutti i nemici”, senza eccezioni.
Un grande pregio che invece solo questo capitolo ha è il permettere di utilizzare praticamente tutte le unità, infatti dato che avremo due eserciti, quello di Alm e quello di Celica, il numero dell'unità sarà bene o male quello solito dei giochi della saga, ma dato che viene diviso in due non dovremo lasciare nessuno in panchina; davvero una bella cosa, sono finiti i tempi in cui avevate metà esercito lasciato a impigrirsi (l’unica eccezione è data dai dungeon, dove potremo portare massimo 10 unità).
DIFFICOLTÀ
Il bilanciamento della difficoltà è uno dei migliori di sempre per la serie, è da Fire Emblem:path of radiance che non ne vedevo uno così ben fatto; anche le fasi più frustranti sono bilanciate da un’altra importante meccanica, la “ruota di Mila”, che ci permette di tornare “indietro nel tempo” durante uno scontro per poter correggere i nostri errori più fatali, tuttavia può essere usata solo un certo numero di volte a scontro, quindi non abbassate mai la guardia.
Similmente ai titoli più recenti è possibile scegliere tra una modalità classica, nella quale le nostre unità sconfitte moriranno per sempre, senza possibilità di farle ritornare in vita, e la modalità principiante, dove invece le unità sconfitte torneranno in vita a fine battaglia. Come sempre consiglio la modalità classica, l’unica capace di rendere davvero tese le vostre battaglie.
MUSICA
La colonna sonora è anch’essa da elogiare, tra i remix delle musiche del gioco originale ce ne sono alcuni che vi faranno fare un piccolo sussulto, capirete a cosa mi riferisco se ci giocherete.
LONGEVITÀ
Il gioco (anche a causa delle battaglie ripetitive di cui abbiamo parlato prima) è parecchio longevo, parliamo di 40 ore ed oltre.
Che dire, Shadows of Valentia è un titolo che prende pregi e difetti del gioco originale, un capitolo controverso che vi metterà di fronte a meccaniche mai sperimentate prima, in generale lo trovo uno dei migliori della serie.
Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia
PRO
-Le vecchie meccaniche di combattimento garantiranno un nuovo modo di approcciarsi a Fire Emblem per i veterani della saga.
-Varietà nel gameplay grazie alle fasi punta e clicca e dei dungeon
-Ottimo bilanciamento della difficoltà
-Brillante colonna sonora
CONTRO
-Troppe battaglie superflue a causa dei nemici che ricompaiono sulla mappa
-Gli evocatori danno parecchio fastidio
Acquisto consigliato ai fan della saga e agli amanti degli strategici
- Il gioco è stato bilanciato minuziosamente per essere affrontato alla massima difficoltà, con permadeath attivo, senza essere frustrante.
- Quando un'unità muore, la ruota di mila permette di ritornare sui propri passi per cambiare strategia, il che apre la strada a nuovi approcci ed evita al giocatore di buttare ore di gioco riavviando la partita. Il meccanismo è simile a quello visto nel remake di tactics ogre, con la differenza che la ruota di Mila ha un numero di utilizzi giustamente limitato.
- Aver diviso la narrazione in due storyline parallele permette di switchare a piacimento tra due eserciti. Questo risolve il problema delle unità "panchinare", ovvero di quelle unità che non vengono utilizzate perchè ci si ritrova ad avere un roster troppo numeroso per un singolo esercito.
Personalmente trovo che lo stile artistico e i toni della narrazione siano più adatti ad un fantasy di quanto non fossero quelli di awakening e fates che, per i miei gusti, avevano uno stile eccessivamente pop/contemporaneo. I dungeon esplorabili sono una bellissima aggiunta, realizzati con gusto creano variazione nel ritmo di gioco.
Per quello che mi riguarda questo è veramente il miglior capitolo della saga.
La storia è intrigante, anche se le mappe di gioco risultano un minimo piatte per via del fatto che si tratta di un remake di un gioco di 30 anni fa, quindi non ci si deve aspettare troppo da quel punto di vista, anzi... La giocabilitá è stata migliorata tantissimo.