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Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte Copertina rigida – 30 settembre 2003
- Lunghezza stampa247 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni14.5 x 2 x 22 cm
- EditoreEinaudi
- Data di pubblicazione30 settembre 2003
- ISBN-108806166484
- ISBN-13978-8806166489
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Dettagli prodotto
- Editore : Einaudi; Prima edizione (30 settembre 2003)
- Lingua : Italiano
- Copertina rigida : 247 pagine
- ISBN-10 : 8806166484
- ISBN-13 : 978-8806166489
- Peso articolo : 360 g
- Dimensioni : 14.5 x 2 x 22 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 40,137 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 3,265 in Narrativa contemporanea (Libri)
- n. 4,352 in Narrativa letteraria (Libri)
- n. 13,044 in Narrativa di genere (Libri)
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Si parla della sindrome di Asperger in questo libro, anche se l'autore in premessa ci dice che Christopher (il protagonista) non avrebbe voluto fosse usata questa definizione. Christopher, infatti, preferisce definirsi "uno con Problemi Comportamentali", condizione meno isolante e certo più comune di quanto si pensi nel mondo, anche se lui stesso comprende e riconosce che i suoi disturbi comportamentali sono molto più accentuati e limitanti rispetto a quelli di persone “normali”. Il libro di Christopher (questo era il titolo che aveva in mente Haddon) ti trasporta dentro il silenzio del bambino "diverso", mostrando quei pensieri che restano celati dietro ai comportamenti incomprensibili, siano usuali oppure occasionali, a cui chi li osserva dall'esterno e che da quel mondo è sufficientemente distante, non riesce a dare una spiegazione razionale.
L'autore riesce a descrivere minuziosamente la prospettiva interna di questo bambino, a mostrare quanta razionalità invece ci sia dietro una ossessiva ripetitività, e lo fa incastrando con sapienza misurata le due storie, quella della vita di Christopher e quella che il bambino vuole raccontare nel suo libro "giallo" con il mistero da risolvere: scoprire chi ha ucciso Wellington, il cane di una vicina di casa.
Ci addentriamo così nel mondo speciale di Christopher, tra numeri primi, calcoli difficili, riflessioni logiche, barriere emotive e protettive, in una narrazione densa ma allo stesso tempo semplice, che credo rispecchi molto fedelmente l'interiorità di chi è colpito dalla sindrome di Asperger. Una mente che ha bisogno di mantenere la logica ben salda per rassicurarsi, e ci riesce anche di fronte a eventi terribili e improvvisi; stupendo il passaggio in cui Christopher descrive i suoi pensieri in merito alla cremazione della madre,
"e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l'Africa o l'Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da, qualche parte, nel mondo."
La descrizione degli stati emotivi del protagonista e del padre sono veramente di forte impatto, oserei dire che pennellano un contesto anche a chi non ha approccio diretto con la patologia. Si respira amore e strazio in ciò che Christopher racconta nella sua semplicità sulle vicende familiari che in alcuni momenti sono molto intense. Con un interessante e adatto uso delle maiuscole e del corsivo, mai banale, questo libro induce riflessioni ad ampio raggio: si affrontano verità scomode ma molto comuni, l’amplificazione di terrori vari, si intraprende e si supera insieme a Christopher un’impresa difficile anche per i bambini di normale sensibilità e capacità relazionali. Commuove quando all’improvviso sente crollare le sue certezze e il suo senso di sentirsi al sicuro, “a casa”, la sua paura esplosa al livello massimo, il suo difendersi come può, attraverso azioni semplici e ripetitive come ripetere esercizi di respirazione o immaginare linee rosse da seguire passo dopo passo per riuscire a vincere il panico. L’adattamento emotivo per Christopher, soprattutto nelle difficoltà, è amplificato proprio perché distante dalla rassicurante logica, ma leggere come riesce a chiudere questi cerchi trovo sia di notevole aiuto per tutti,
"Ma continuavo ad avere la nausea perché non sapevo se l'esame era andato bene...
...
Ed è meglio sapere che sta per succedere una cosa bella, come un'eclisse o ricevere un microscopio a Natale. Ma è peggio sapere che sta per succedere qualcosa di brutto, come avere una carie o andare in Francia. Però credo che la cosa peggiore di tutte sia non sapere se sta per succedere qualcosa di bello o di brutto."
Si arriva in fondo a questo tenero, illuminante viaggio e ci si rende conto che nelle battute finali risuona il segreto per una vita più serena, anche nella diversità.
Lettura suggerita per tutti.

Si parla della sindrome di Asperger in questo libro, anche se l'autore in premessa ci dice che Christopher (il protagonista) non avrebbe voluto fosse usata questa definizione. Christopher, infatti, preferisce definirsi "uno con Problemi Comportamentali", condizione meno isolante e certo più comune di quanto si pensi nel mondo, anche se lui stesso comprende e riconosce che i suoi disturbi comportamentali sono molto più accentuati e limitanti rispetto a quelli di persone “normali”. Il libro di Christopher (questo era il titolo che aveva in mente Haddon) ti trasporta dentro il silenzio del bambino "diverso", mostrando quei pensieri che restano celati dietro ai comportamenti incomprensibili, siano usuali oppure occasionali, a cui chi li osserva dall'esterno e che da quel mondo è sufficientemente distante, non riesce a dare una spiegazione razionale.
L'autore riesce a descrivere minuziosamente la prospettiva interna di questo bambino, a mostrare quanta razionalità invece ci sia dietro una ossessiva ripetitività, e lo fa incastrando con sapienza misurata le due storie, quella della vita di Christopher e quella che il bambino vuole raccontare nel suo libro "giallo" con il mistero da risolvere: scoprire chi ha ucciso Wellington, il cane di una vicina di casa.
Ci addentriamo così nel mondo speciale di Christopher, tra numeri primi, calcoli difficili, riflessioni logiche, barriere emotive e protettive, in una narrazione densa ma allo stesso tempo semplice, che credo rispecchi molto fedelmente l'interiorità di chi è colpito dalla sindrome di Asperger. Una mente che ha bisogno di mantenere la logica ben salda per rassicurarsi, e ci riesce anche di fronte a eventi terribili e improvvisi; stupendo il passaggio in cui Christopher descrive i suoi pensieri in merito alla cremazione della madre,
"e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l'Africa o l'Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da, qualche parte, nel mondo."
La descrizione degli stati emotivi del protagonista e del padre sono veramente di forte impatto, oserei dire che pennellano un contesto anche a chi non ha approccio diretto con la patologia. Si respira amore e strazio in ciò che Christopher racconta nella sua semplicità sulle vicende familiari che in alcuni momenti sono molto intense. Con un interessante e adatto uso delle maiuscole e del corsivo, mai banale, questo libro induce riflessioni ad ampio raggio: si affrontano verità scomode ma molto comuni, l’amplificazione di terrori vari, si intraprende e si supera insieme a Christopher un’impresa difficile anche per i bambini di normale sensibilità e capacità relazionali. Commuove quando all’improvviso sente crollare le sue certezze e il suo senso di sentirsi al sicuro, “a casa”, la sua paura esplosa al livello massimo, il suo difendersi come può, attraverso azioni semplici e ripetitive come ripetere esercizi di respirazione o immaginare linee rosse da seguire passo dopo passo per riuscire a vincere il panico. L’adattamento emotivo per Christopher, soprattutto nelle difficoltà, è amplificato proprio perché distante dalla rassicurante logica, ma leggere come riesce a chiudere questi cerchi trovo sia di notevole aiuto per tutti,
"Ma continuavo ad avere la nausea perché non sapevo se l'esame era andato bene...
...
Ed è meglio sapere che sta per succedere una cosa bella, come un'eclisse o ricevere un microscopio a Natale. Ma è peggio sapere che sta per succedere qualcosa di brutto, come avere una carie o andare in Francia. Però credo che la cosa peggiore di tutte sia non sapere se sta per succedere qualcosa di bello o di brutto."
Si arriva in fondo a questo tenero, illuminante viaggio e ci si rende conto che nelle battute finali risuona il segreto per una vita più serena, anche nella diversità.
Lettura suggerita per tutti.



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